Seggiolini e dispositivi anti abbandono, come funzionano e quando è obbligatorio usarli

I dispositivi anti abbandono (anche già integrati nei seggiolini) sono obbligatori sulle vetture che trasportano bambini da 0 a 4 anni, seguendo le indicazioni della cosiddetta legge salva bebè entrata in vigore a fine 2019 e con multe introdotte nella primavera successiva. La drammatica vicenda della bambina dimenticata dal padre carabiniere in auto a Roma ha riportato all'attenzione pubblica questi apparecchi che hanno lo scopo preciso di ricordare ai genitori la presenza dei piccoli passeggeri, evitando tragedie. (WIRED Italia)

La notizia riportata su altre testate

Negli ultimi anni si sono verificate diverse tragedie in cui bambini dimenticati in auto dagli adulti hanno perso la vita. (Sky Tg24 )

L'obbligo dei dispositivi antiabbandono in auto è scattato nell'autunno del 2019. All'epoca il Governo introdusse anche un bonus di 30 euro per spingere le famiglie ad installare questo congegno. Le adesioni, purtroppo, non sono state quelle che si prevedevano. (Segugio.it)

Il papà carabiniere doveva portarla all'asilo nido ma la piccola, assicurata nell'ovetto sul sedile posteriore, è rimasta per ore nell'auto elettrica acquistata lo scorso febbraio, fino a quando, nel primo pomeriggio, la madre l'ha ritrovata nella macchina. (La Gazzetta dello Sport)

I dispositivi anti abbandono (anche già integrati nei seggiolini) sono obbligatori sulle vetture che trasportano bambini da 0 a 4 anni, seguendo le indicazioni della cosiddetta legge salva bebè entrata in vigore a fine 2019 e con multe introdotte nella primavera successiva. (Roccarainola.net)

La tragedia della bimba di 11 mesi trovata morta all’interno di un’auto a Roma è certamente un evento tragico e sconvolgente. Le prime ipotesi indicano che il padre avrebbe dimenticato la bambina nell’abitacolo mentre avrebbe dovuto portarla all’asilo. (Quotidiano Motori)

L’incentivo potrebbe essere rifinanziato in qualsiasi momento, fanno sapere fonti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), basterebbe una volontà politica da parte del parlamento. Nessuna proroga per il cosiddetto «bonus seggiolino». (Corriere Roma)