MPS-AMCO: via libera alla bad bank. Quali conseguenze?

Ottimo avvio di seduta per le azioni MPS che hanno guadagnato più del 2% in pochissimi minuti.

Il comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale dell’istituto ha fatto chiarezza sull’operazione, su alcune delle sue condizioni e sulle sue conseguenze sia su MPS che su AMCO.

Il tutto mentre la stessa senese ha compiuto nuovi passi avanti sul fronte bad bank.

Azioni MPS: via libera a bad bank. I consigli di amministrazione di Monte dei Paschi e AMCO hanno ufficialmente approvato il progetto relativo alla costituzione di una bad bank nella quale far confluire i crediti deteriorati della senese e le azioni MPS hanno reagito positivamente alla notizia. (Money.it)

Ne parlano anche altre testate

L’ACCORDO TRA MPS E AMCO. Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) ieri in tarda serata ha annunciato l’avvio del progetto di scissione non proporzionale di 4,1 miliardi di crediti deteriorati a favore di Amco ma l’operazione non ha ancora avuto il via libera della Bce, fa notare Radiocor. (Startmag Web magazine)

Nella nota si precisa che “il progetto è subordinato al verificarsi di una serie di condizioni, prima fra tutte la positiva valutazione da parte della Banca Centrale Europea che dovrà analizzare anche gli impatti e la sostenibilità patrimoniale dell’Operazione per MPS”. (askanews)

Gli azionisti di minoranza di Mps (inclusa Mps, nei limiti delle azioni proprie possedute) potranno richiedere di non essere assegnatari delle suddette Azioni B Amco, di non vedersi annullate azioni Mps e, quindi, di rimanere azionisti esclusivamente di Mps incrementando in termini percentuali la propria partecipazione in Mps (l’opzione Asimmetrica’). (Siena News)

Amco emetterà nuove azioni con un rapporto di cambio pari a 0,4000 azioni di Amco di nuova emissione per ogni azione di Mps che sarà oggetto di annullamento. (Yahoo Finanza)

In particolare, l’operazione, comporterà “per MPS un avanzamento nel piano di de-risking: Gross NPE dal 12,4% al 4,3% e Texas ratio da circa 86% a 43% (pro-forma su dati al 31 dicembre 2019); una riduzione di alcuni ratio patrimoniali: CET1 Phase-in dal 14,7% al 13,3%; CET1 Fully Loaded dal 12,7% all’11,1 % (proforma su dati al 31 dicembre 2019); un recupero di redditività grazie al minor costo del credito e al miglioramento del costo del funding”. (RadioSienaTv)

Inoltre, si legge nella nota, titoli obbligazionari e azionari per un valore contabile pari a 5 milioni; contratti derivati per un valore contabile pari a 1 milione e attività fiscali differite (DTA) per un valore netto contabile pari a 104 milioni. (gonews)