La pallavolo azzurra piange Pasinato, leader della Generazione di Fenomeni

Niente rimpianti, invece, per “Paso” e per la “Generazione di Fenomeni” al mondiale che con lui in campo l’Italia vinse a Tokyo ’98, agli Europei che vinse due volte, alla World League che vinse sei volte!

Né il più mediatico, né il più forte, né il titolarissimo.

9 Aprile 2021. di Piero Mei. (Lettura 3 minuti). . . . Lo chiamavano “Paso”: era un campione.

E chissà quanto fu orgoglioso di una cosa più piccola e più grande insieme: la Coppa Cev che vinse con Padova

Nessuno glielo aveva mai sentito dire, in quegli anni meravigliosi per la pallavolo azzurra, gli Anni Novanta, nei quali intorno a Julio Velasco venne su, conquistando cuori e trofei, la “Generazione di Fenomeni”. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

Lutto nel mondo della pallavolo italiana, che questa mattina ha appreso la scomparsa dell’ex campione del mondo e d’Europa, Michele Pasinato. Giornata di lutto per il Volley italiano, che dice addio a Michele Pasinato. (Inews24)

Nato a Cittadella nel 1969, è stato uno dei più forti pallavolisti italiani di tutti i tempi. Campione d'Europa e del mondo con la Nazionale italiana, è morto a 51 anni - Ansa /CorriereTv. Michele Pasinato è morto a Padova, dopo aver lottato per cinque mesi contro una grave malattia. (Corriere della Sera)

L'ex campione veneto è stato una delle colonne della nazionale italiana che, negli anni d'oro sotto la guida di Julio Velasco dominò in giro a livello mondiale mancando purtroppo solo la ciliegina sulla torta della medaglia d'oro alle Olimpiadi. (Video - La Stampa)

Michele Pasinato è un campione di pallavolo molto noto e di successo. Lui è definito l’uomo delle schiacciate, negli anni i successi sportivi da Michele Pasinato raggiunti sono di rilievo. (Puglia 24 NEWS)

Da campione, come sempre”. Andrea Giani, oggi dg e allenatore di Modena Volley: “Provo un enorme dolore, con Michele sono cresciuto, siamo partiti dalla Pre Juniores, sempre insieme, dal 1985 (Il Riformista)

Quando arrivavano a nove per l’ultima battuta chiamavano Paso perché aveva la battuta più difficile. Mi dispiace davvero tantissimo, era un ragazzo straordinario, fa molto molto male" (La Gazzetta dello Sport)