Quezzi, da mercoledì i giardini ex Onpi riaprono grazie ai percettori di reddito di cittadinanza

L’area ex Onpi è tristemente nota a Quezzi perché da 15 anni versa in totale stato di abbandono e degrado.

Riaprono a partire da mercoledì 15 settembre i giardini dell’area ex Onpi di Quezzi, unico polmone verde del quartiere rimasto chiuso da agosto 2020 perché non c’era più nessuno disponibile a prendersene cura.

Abbiamo mediato coi percettori di reddito di cittadinanza più vicini a Quezzi, tenendo conto che sono tutti volontari, nessuno di loro può essere costretto e non beneficiano nemmeno dei rimborsi per gli spostamenti. (Genova24.it)

Su altri giornali

Per ottenere il beneficio economico la falsa commerciante aveva omesso di dichiarare nell’attestazione Isee, tutte le autovetture a lei intestate. (Azzurra TV)

Pulizia di strade e locali pubblici, servizi anti-assembramento agli eventi: il lavoro non manca, a “Volerlo”. E’ ora di rimettere mano al diritto del lavoro (RagusaNews)

di 25 anni di nazionalità bulgara con l’accusa di furto aggravato, denunciandole a piede libero. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti tempestivamente e in collaborazione con la vigilanza del centro commerciale, hanno fermato Y. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Gli accertamenti erano iniziati fin dall'entrata in vigore della misura, proseguendo poi tra l'inverno e la primavera scorsi. Da notare che la violazione, oltre alla denuncia penale, comporta la segnalazione all’Inps, che poi chiede la restituzione delle somme: in quella fase, oltre 50 mila euro. (VeneziaToday)

Le persone segnalate, in particolare, hanno attestato il falso, dichiarando di essere residenti in modo continuativo nei comuni di Sanremo e Taggia, quando invece dagli approfondimenti svolti dai militari delle due stazioni è immediatamente emersa la carenza del requisito della residenza in Italia da almeno dieci anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due in modo continuativo. (Riviera24)

La legge che ha introdotto il Reddito di Cittadinanza prevede che i beneficiari del sussidio sono tenuti ad offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti dei Comuni utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il Comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore settimanali non inferiore ad otto, aumentabili fino a sedici. (Rietinvetrina)