Processo Giulio Regeni, il medico legale: «È stato torturato con pugni, calci, mazze, bruciature»

Fineschi, sul banco dei testimoni, ha spiegato di avere riscontrato «quasi tutte le torture messe in atto in Egitto e descritte nella letteratura scientifica egiziana: pugni, calci, uso di mazze, bruciature». In particolare, l’Egitto «negli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura: uno su 140 casi torture su persone, non uccise, prima arrestate e poi torturate nelle stazioni di polizia o carcere con pugni, calci, mazze, trascinamento del corpo, bruciature, ammanettamento di polsi e caviglie e l’utilizzo di un pettine chiodato. (Vanity Fair Italia)

La notizia riportata su altri media

Noi abbiamo chiesto che una parte di questa udienza sia a porte chiuse e sarà così perché non vogliamo che chi ha voluto bene a Giulio, i suoi amici e i suoi familiari, lo ricordi in quelle condizioni. (Corriere Roma)

Mentre il governo italiano chiedeva all’Egitto di collaborare sulla scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore italiano era ancora vivo. Infatti nonostante le torture inflitte, “provate e documentate”, nonostante l’autopsia effettuata dai medici egiziani, definita adesso “incompleta, poco approfondita e sotto… (Repubblica Roma)

Giulio Regeni ha subìto diverse torture in Egitto tra cui pugni, calci, bruciature, bastonate sui piedi e ammanettamento di polsi e caviglie. Fineschi il 6 febbraio del 2016 ha effettuato l'autopsia sul corpo del ricercatore italiano trovato morto il 3 febbraio di 8 anni fa sulla strada che collega Cairo con Alessandria. (ilmessaggero.it)