Coronavirus, ricercatori inglesi avvertono: “In Cina nuovo picco ad agosto”

Londra, 26 mar – L’idea di ridurre in maniera poco graduale le misure atte a evitare il contagio tra cittadini che anima la Cina potrebbe, in realtà, rivelarsi terribilmente controproducente.

Il problema del servizio sanitario cinese. Secondo tale ricerca condotta dagli studiosi della London School of Hygiene and Tropical Medicine: la revoca delle restrizioni per il coronavirus prevista a fine marzo in Cina potrebbe portare a un’impennata di casi, raggiungendo, secondo tali calcoli, addirittura un nuovo picco ad agosto. (Il Primato Nazionale)

La notizia riportata su altri giornali

Proprio ieri, nella provincia sono state interrotte le rigide misure di contenimento che per oltre due mesi hanno proibito ai residenti di lasciare il territorio di Hubei. Le nuove infezioni, ha riferito la Commissione, sono tutti casi "importati" dall’estero. (La Sicilia)

E lo stesso è previsto per i vettori stranieri con la Cina: un solo volo operato su base settimanale. Il vice ministro degli Esteri Luo Zhaohui ha spiegato in una conferenza stampa che "il 90% dei contagi di ritorno è costituito da cittadini cinesi, di cui circa il 40% studenti. (Ticinonews.ch)

Secondo El Pais, dalla Bioeasy la Spagna ha acquistato 340.000 test rapidi. El Pais ha puntato i riflettori sui test rapidi prodotti dall'azienda cinese Bioeasy di Shenzhen. (Adnkronos)

“Da maggio dello scorso anno ho vissuto a Xi'an e dal 24 gennaio la Cina si è completamente bloccata. Il 7 febbraio ha lasciato la Cina per tornare in Italia e una volta a casa si è messo in quarantena per altri 14 giorni, senza vedere nessuno. (Corriere della Sera)

Perché in Italia il modello cinese non è replicabile. "In Cina nessuno usciva di casa ma non possiamo assolutamente replicare quel modello, abbiamo i limiti di una democrazia", ha detto oggi il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Rai 1. (Today)

Il loro lavoro sarà soprattutto concentrato in Toscana che ospita a Prato un gran numero di cinesi radicati da molto tempo. In precedenza, la Cina aveva mandato due gruppi di esperti composto da 22 persone complessive e più di 20 tonnellate di forniture mediche per aiutare l'Italia nella lotta alla pandemia del coronavirus (Rai News)