Amazon trumpeggia su Trump nella causa contro il Pentagono per il contratto Jedi
TRA BEZOS E TRUMP, UNA QUERELLE FINITA. L’astio di Trump nei confronti di Amazon è ben documentato.
uest’estate Trump ha messo in dubbio il processo, avvertendo che le “grandi aziende” se ne sono lamentate.
Al momento la Casa Bianca non ha risposto a una richiesta di commento.
Trump ha lanciato “ripetuti attacchi pubblici e dietro le quinte per allontanare il contratto Jedi da Aws e danneggiare così il suo nemico politico”. (Startmag Web magazine)
Se ne è parlato anche su altri media
Trump, dice ancora Amazon, avrebbe lanciato attacchi ripetuti nei confronti della corporation e della sua offerta per JEDI, sia in pubblico che dietro le quinte. Ora emerge anche quello che, a dire di Amazon, sarebbe uno dei principali responsabili di questa scelta “scorretta”, vale a dire il presidente americano Donald Trump. (PcProfessionale.it)
Amazon contro Trump. “La domanda è se il Presidente degli Stati Uniti possa permettersi di usare il budget del Ministero della Difesa per perseguire i suoi fini personali e politici”, si legge nel comunicato. (Money.it)
Amazon, concorrente rimasto fino all’ultimo papabile vincitore, ha visto dissolversi l’opportunità di allestire e gestire la nuova infrastruttura cloud del Pentagono sui propri server AWS. La decisione, stando a quanto afferma il gruppo di Jeff Bezos, è stata falsata dai ripetuti interventi di Donald Trump. (Punto Informatico)
Per comprendere le ragioni di tali affermazioni è necessario fare riferimento alle diverse pressioni che le aziende della Silicon Valley stanno ricevendo perché sottolineino le proprie convinzioni pacifiste. (Mr.Webmaster)
La passione per lo sport di Amazon e di altre realtà analoghe come Facebook non è una novità. Resta il nodo di farle felici e far vedere loro i gol senza ritardi e blocchi di sorta, ma la partita è iniziata. (Corriere della Sera)
Amazon sembra però voler resistere a tutti i costi a questo tipo di pressione: è accaduto in passato — quando gli impiegati hanno chiesto al gruppo di smettere di fornire i propri servizi al servizio immigrazione statunitense — e dalle parole del suo CEO sembra che avverrà anche in futuro. (Tech Fanpage)