Zitromax introvabile in Farmacia, ma serve davvero contro il Covid?

Si tratta dello Zitromax, diffusissimo nelle cosiddette cure “fai da te”.

Zitromax è un farmaco che contiene il principio attivo dell’azitromicina, un antibiotico che appartiene al gruppo dei “macrolidi”.

Dopo i tamponi autoprescritti e autousati, ecco il fai da te con gli antibiotici”

Ma serve davvero come cura contro il Covid?

Sono diversi giorni che un farmaco in particolare – un antibiotico che molti ritengono essere una cura valida contro il Covid – è introvabile nelle farmacie italiane. (Grande Napoli)

La notizia riportata su altre testate

La velina passata alla stampa infatti parla esplicitamente di un farmaco che viene utilizzato nella cura del Covid. Quindi, l'annuncio mediatico ha avuto di fatto l'effetto di essere un eccezionale spot pubblicitario per lo Zitromax, farmaco prodotto dalla Pfizer. (La Nuova Bussola Quotidiana)

Di fatto, una tale pratica potrebbe portare all’assunzione di farmaci senza essere a conoscenza o meno di essere positivi al Sars-CoV-2. Lo studio è stato pubblicato l’8 dicembre 2021 nella rivista online Medical Science Monitor, con un impact factor dichiarato di 2.649 nel 2020. (Open)

Ci sono poi gli effetti collaterali più comuni e meno gravi dopo l’assunzione del farmaco e cioè diarrea; mal di testa; vomito; dolore addominale e nausea Il medicinale contiene il principio attivo azitromicina, un antibiotico azalide che appartiene al gruppo di antibiotici chiamati “macrolidi”. (Consumatore.com)

“Il farmaco in compresse è mancato per alcuni giorni ma adesso, seppur non ve ne sia un’ampia disponibilità, è tornato in farmacia. La maggior parte di questi episodi si verifica durante lunghi soggiorni in ospedale, soprattutto in terapia intensiva e durante la ventilazione meccanica (Socialfarma - il portale web della farmacia)

a giorni l’antibiotico Zitromax, indicato per il trattamento delle infezioni acute delle vie respiratorie causate da batteri, venduto sia in compresse sia come sciroppo, è diventato introvabile nelle farmacie italiane. (Tp24)

I senatori del gruppo misto chiedono poi se il ministro “intenda vigilare affinché non vi sia nessun esborso aggiuntivo per studi clinici, né per l’autorizzazione all’immissione in commercio, in caso di farmaci ora irreperibili, ma che potrebbero ricomparire sul mercato dopo una rinegoziazione di prezzo e- più in generale- se il Governo ritenga di dover promuovere in ambito europeo nuove norme finalizzate a un commercio più equo e oculato dei farmaci, per evitare carenze di medicinali nei Paesi dove sono venduti a un prezzo più basso, ma anche per stroncare la circolazione di medicinali falsificati, dannosi per la salute dei cittadini”. (La Rampa)