Sale la spesa per gli interessi sui Btp: un macigno per il 2023

Il rendimento dei titoli di Stato sta lanciando segnali di allarme. Il 28 settembre ha sfiorato i 5 punti percentuali per poi assestarsi al 4,58%. Se si guarda indietro si possono osservare tassi di tutt’altra consistenza: 0,7% un anno fa e il 2% ad aprile. Già a giugno la situazione si è riscaldata, con remunerazioni vicine al 4%. Le percentuali hanno il demerito di non restituire prospettive immediate: in termini finanziari l’aumento degli interessi causa, per il solo 2022, una maggiore spesa di circa 9,2 miliardi di euro, 7 miliardi dei quali a carico dei Btp indicizzati all’inflazione. (ilGiornale.it)

Su altre fonti

Difficile dimenticare il trimestre (e la settimana) che si sono appena conclusi, per i BTp così come per i titoli di Stato a livello globale. L’accelerazione impressa ai tassi dalle Banche centrali nel tentativo di contrastare un’inflazione ormai sfuggita di mano non ha infatti mancato di trasmettersi ai rendimenti sovrani, che negli ultimi tempi hanno finito per superare di slancio i livelli raggiunti lo scorso giugno e che sembravano in un primo momento poter rappresentare un punto d’arrivo. (Il Sole 24 ORE)

Lo si legge nel 47° Osservatorio sui conti italiani pubblicato oggi dalla Mazziero Research, aggiungendo che sullo sfondo rimane la formazione di un Governo che, pur di fronte a un risultato elettorale ben definito, potrebbe presentare qualche inciampo. (Finanzaonline.com)

Lo spread in assestamento, ma non stabile intorno ai 230-250 punti nei prossimi mesi, in attesa che i mercati valutino la composizione della squadra di governo del centrodestra e la legge di bilancio. Ecco fatti, numeri, commenti e analisi. (Start Magazine)

Il rischio recessione e le banche centrali aggressive fanno salire i rendimenti sulle scadenze corte, anche in Italia. (Milano Finanza)

È l’ammontare dei titoli di Stato in scadenza che il nuovo governo dovrà rimborsare e poi rinnovare, con nuove emissioni, tra bot, btp, cct e ctz. Quasi 100 miliardi di euro a partire da oggi, 26 settembre, fino al termine dell’anno e altri 335 miliardi nel 2023, per un totale di 435 miliardi. (Il Giornale delle PMI)

Basti pensare che nei giorni scorsi sul MOT i titoli di Stato italiani, con la scadenza a dieci anni, hanno toccato quasi il 5% di rendimento. (Proiezioni di borsa)