Da Colle a Treviso per combattere il Covid

Perché si trova a Treviso?

In un futuro però credo che ritornerò in terra natia

Quali sono le sensazioni nell'affrontare in prima linea il Covid?

Marco Berti è un dottore colligiano che si trova per lavoro a Treviso, in prima linea per la lotta al Covid.

«Ho scelto Treviso dopo aver conseguito la specializzazione in anestesia e rianimazione, perché rappresentava un'opportunità imperdibile dal punto di vista professionale. (Valdelsa.net)

Se ne è parlato anche su altre testate

Tutto questo in base alle raccomandazioni ministeriali (Approvazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2, costituito dal documento recante «Elementi di preparazione della strategia vaccinale», di cui al decreto 2 gennaio 2021, nonché dal documento recante «Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti Sars-CoV-2/COVID-19» del 10 marzo 2021 - GU Serie Generale n. (SienaFree.it)

on la nuova consegna di circa 92mila dosi di Pfizer, la Puglia complessivamente ha ricevuto, secondo i dati del ministero della Salute aggiornati alle 15.30 di oggi, 970.745 vaccini anti Covid. In occasione della «notte dei vaccini» saranno completate le vaccinazioni contro il Covid19 destinate ai pazienti affetti da patologie tumorali in cura presso il Policlinico e ai rispettivi caregiver. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Arezzo, 7 aprile 2021 - La Regione Toscana ha messo a punto i meccanismi per la vaccinazione delle persone estremamente fragili e dei disabili gravi. Se il servizio verifica che ci sono tutte le condizioni, procede con la vaccinazione mettendosi in contatto diretto con il paziente per fissare luogo, giorno e ora della vaccinazione (LA NAZIONE)

Spirlì: "Somministrazione più efficace". «L’avvio delle prenotazioni per gli over 70 e l’imminente attivazione della piattaforma per le istanze dei caregiver – spiega il presidente della Giunta, Nino Spirlì – miglioreranno sensibilmente la nostra campagna vaccinale. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

I vaccini dovranno essere somministrati dagli operatori sanitari ed eseguiti in locali idonei, i lavoratori devono rilasciare il “consenso informato dopo il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute” Le aziende dovranno stabilire “il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione, in modo da consentire all’Azienda Sanitaria la necessaria programmazione dell’attività di distribuzione”. (Il Quotidiano Italiano - Bari)