Torino, Forza Nuova accusata di apologia del fascismo: tra gli indagati Cortese, Saija e Balocco

Saija, dirigente all’epoca dei fatti di spicco di Forza Nuova Torino, è indagato anche dalla Procura di Roma per istigazione a delinquere per un comunicato del partito pubblicato domenica scorsa.

Sempre secondo quanto si apprende, Cortese ha negato di essere l’autore e di avere autorizzato l’iniziativa

Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in città: vi si leggeva «spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Sotto la lente degli investigatori, oltre a Forza Nuova, erano finite le associazioni Rebel Firm e Legio Subalpina; si era scavato tra i contatti con le formazioni oltranziste di 'Generazione identitaria' e degli anglosassoni 'Combat18" («I combattenti di Adolf Hitler»). (La Stampa)

L'iniziativa era stata pubblicata su Facebook, sulla pagina di Forza Nuova Torino, ed erano scattate perquisizioni da parte della Digos nella sede locale del partito e a casa degli indagati. Il blitz aveva permesso di ritrovare manganelli, scudi, mazze, libri e altro materiale, ma non erano emerse prove di attività di apologia del fascismo (La Repubblica)

Il pubblico ministero Enzo Bucarelli ha infatti chiuso le indagini in merito ad uno striscione che era apparso, nel 2019, sul cavalcavia pedonale di corso Unità d'Italia. Luigi Cortese, leader torinese di Forza Nuova, alla pari di altri due militanti, dovrà rispondere dell'accusa di "apologia di fascismo". (TorinoToday)

Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in corso Unità d’Italia, sul quale era scritto: «Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». Busti di Mussolini, striscioni e simboli fascisti, erano stati gli oggetti sequestrati in larga parte, come raccontato da la Repubblica. (Open)

Nell’inchiesta sono coinvolti i dirigenti di Forza Nuova: Luigi Cortese e Stefano Saja (La Repubblica)