Valsesia: “Il mio viaggio no-stop da 0 a 8000 metri”

Valsesia ama l’ironia, lo scherzo: «Sono tutti veri, mi sa che l’unico falso sono io».

Prima si abitua all’altitudine, va fino a 8.000 metri in tre settimane, al colle Sud dell’Everest, lascia il necessario in una tenda, poi torna a Calcutta e di lì riparte in bicicletta verso il suo obiettivo.

«Eravamo rimasti soli, non c’erano più tracce – racconta Valsesia – e Singhioj mi ha detto “la vetta è importante, la vita di più”. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Di seguito, alcune riprese effettuate sabato 1 febbraio nella Cascata di ghiaccio del Khumbu, attraversata quasi fino a Campo 1 (oltre i 6000 m), pubblicate da Txikon il 1° febbraio. “Mentre stavamo lavorando – racconta Txikon sui suoi canali social – abbiamo sentito un rumore spaventoso e il ponte di ghiaccio su cui ci trovavamo ha ceduto … e Jonatan è precipitato nel crepaccio. (MountainBlog)

Alex Txikon è al campo base dell’Everest da alcuni giorni e ha iniziato a lavorare tra campo base e C1. Ma ad allietare la vita al campo base è arrivato Khumbu. (Mount Live)

Avverte problemi di respirazione e ha qualche costola incrinata. Incidente per la spedizione di Txikon sull’Everest. Dopo aver mangiato Jonatan e io siamo andati ad attrezzare con delle scale un tratto della cascata con dei crepacci. (Mount Live)

Speriamo che, mentre passano i giorni di questo mese, ci sia data una opportunità (nella versione inglese: “Eppure, non perdiamo la speranza di vetta”). Per ora, però, vediamo se siamo in grado di continuare a sistemare la strada per C3 domani”. (La Gazzetta dello Sport)

La serata si è conclusa con la promessa di portare in cima all’Everest la bandiera del comune posto all’ombra del ghiaccio del Rotur, che Nico Valsesia ha sventolato ieri sera davanti alle oltre 200 persone accorse per ascoltarlo. (Aostasports.it)

Non rimane che attendere la partenza di Valsesia tra pochi mesi, seguire la sua avventura e sostenerlo insieme agli altri runners monzesi. (MBnews)