Vendita auto: l’Italia in lockdown fa peggio della Cina, -86%

L'impegno delle case auto. Se da un lato si chiede sostegno al Governo, dall'altro un ruolo essenziale in questa crisi è chiaramente giocato dalle case auto.

Concessionarie chiuse e fabbriche che non producono più auto, ma dispositivi medici.

L'Acea stima che in Italia il lockdown farà perdere il lavoro a 70 mila persone impiegate nel settore auto (su un totale di circa 250 mila addetti).

La lotta al Coronavirus si è abbattuta così sul settore auto e, se ad aprile le immatricolazioni sono scese dell'8,8%, a marzo è facile prevedere che la discesa sarà più drastica. (Motor1 Italia)

La notizia riportata su altri giornali

Vogliamo però andare controcorrente rispetto ai vari bollettini della sconfitta e della sfiga, perché pensiamo che nel medio periodo il coronavirus possa in parte sostenere il mercato dell’auto, soprattutto quello di fascia bassa. (Indiscreto)

Tutto questo è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte ad un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti. In attesa del dato sulle immatricolazioni auto, atteso in serata, secondo le stime di Federauto, il mese di marzo si chiuderà rispetto ad un anno fa, con una flessione di circa l’86%. (Finanzaonline.com)

La drammatica caduta delle vendite di auto in marzo è interamente dovuta all’emergenza coronavirus e al conseguente blocco della stragrande maggioranza delle attività produttive. (Car Carrozzeria)

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Per i veicoli industriali invece si chiede un forte aiuto per incentivi all'acquisto di nuovi veicoli (con un fondo triennale di 450 milioni) al di sopra delle 3,5 tonnellate e una proroga dei tempi del super ammortamento. (la Repubblica)

Il Centro Studi Promotor (CSP) rimarca come sia un livello paragonabile a quelli dei primi anni ’60 del secolo scorso quando il processo di motorizzazione di massa nel nostro Paese stava muovendo i primi passi. (Finanzaonline.com)