Hong Kong, Pompeo (Usa): ‘non è più autonoma dalla Cina’. A rischio status piazza finanziaria

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha reso noto di aver segnalato al Congresso americano che, considerati i fatti, Hong Kong “non è più autonoma dalla Cina”: una dichiarazione che prelude al peggio per la città stato, visto che la certificazione di Pompeo al Congresso significa che Hong Kong non merita più il trattamento speciale che la legge Usa le ha fino a oggi accordato.

Trattamento speciale che le ha permesso, nel corso di questi ultimi anni, di diventare una delle piazze finanziarie più importanti al mondo e sede di diverse multinazionali. (Finanzaonline.com)

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Ma così potrebbe non essere più. Annunciato per la prima volta la scorsa settimana, la decisione della Cina di aggirare il legislatore della città e imporre la legge cinese che, in teoria e probabilmente anche in pratica, dovrà reprimere il dissenso e le proteste anticomuniste, di fatto rischia di mandare a monte l’equilibrio “un paese, due sistemi”, che regge i rapporti tra Pechino e Hong Kong dal 1997, ossia da quando, sull’isola, è cessata la sovranità inglese, sostituita da quella cinese. (Business Insider Italia)

L’ultima frase è ironica e suggerisce che “i codardi” non faranno il tifo per Hong Kong. Nello stesso periodo, nelle manifestazioni per la democrazia ad Hong Kong si gridava: “Xiang Gang jia you!”, “Forza Hong Kong!”. (AsiaNews)

Prevederà inoltre «sanzioni contro i responsabili del partito comunista cinese ritenuti pericolosi: a loro sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti. Trump ha annunciato immediate contromisure: l’amministrazione Usa comincerà il processo per eliminare le esenzioni che conferiscono ad Hong Kong un trattamento speciale e lo status di «hub finanziario». (Corriere della Sera)

Con lo status speciale riconosciuto a Hong Kong, gli USA garantiscono condizioni economiche, finanziarie e commerciali molto vantaggiose e preferenziali rispetto alla Cina. Donald Trump è stato esplicito nella conferenza stampa di venerdì 29 maggio: i privilegi di cui gode Hong Kong presto finiranno. (Money.it)

Il portavoce di Boris Johnson ha detto ieri che "siamo molto preoccupati dalle nuove leggi della Cina su Hong Kong perché mettono a rischio lo storico principio di "un Paese, due sistemi" su cui si basa il territorio e quindi la sua autonomia". (La Repubblica)

Hong Kong nel caos, Wong (dissidente): «Perderemo l'autonomia, chi protesta sarà arrestato e portato in Cina». Cina: contro l'indipendenza di Taiwan anche l'uso della forza. . . Ultimo aggiornamento: 21:36. (Il Messaggero)