Il caso si allarga: sulla lista degli spiati anche 14 capi di Stato e di governo

«Se i fatti emersi dovessero essere confermati, sarebbe ovviamente gravissimo», scrive il palazzo del presidente francese, confermando di fatto le indiscrezioni sul possibile spionaggio ai danni di Macron

Il presidente francese Macron Keystone. Lo scandalo Pegasus si allarga drammaticamente.

E se fino ad adesso il caso di presunto spionaggio riguardava i giornalisti, ora nella lista dei numeri di telefono da hackerare attraverso lo spyware della israeliana Nso compaiono quelli di ben 14 capi o ex capi di Stato e di governo. (Bluewin)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Parola di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, in "Se si osserva quello che è successo in Inghilterra, che secondo me è un'anticipazione di quanto succederà in Italia, considerando anche il fatto che il tasso di protezione della popolazione italiana è più basso di quello inglese, non è che ci vuole un'arte divinatoria per capire quello che succederà in Italia. (Yahoo Finanza)

Arrivano anche le prime reazioni politiche allo scandalo che ha coinvolto NSO Group e il suo software. (HelpMeTech)

Intercettato, secondo il Washington Post, anche il re del Marocco Mohammed VI Lo scrive il Washington Post, tracciando una lista di “dieci primi ministri, tre presidenti e un re” i cui telefoni cellulari sarebbero stati intercettati. (Metro)

Le autorità di Rabat: "Da stampa francese campagna senza alcuna prova". Una ‘inchiesta’ che individua diversi paesi, tra cui il Marocco, per aver utilizzato in modo improprio il software israeliano. (LaPresse)

Forbidden Stories, un’organizzazione no-profit con sede a Parigi, Amnesty International, ha stilato un elenco di 50.000 numeri di telefono che potrebbero essere stati violati dal malware israeliano. Il Washington Post ha riferito che 15. (Giornale Siracusa)

certo che il Marocco ha cercato di spiare Macron, i suoi ministri e in totale circa un migliaio di cittadini francesi. I servizi marocchini potrebbero aver potuto entrare nell’iPhone del presidente e attivare, ad esempio, la videocamera o il registratore audio, oltre ad aver copiato i dati già presenti. (HamelinProg)