Mutui e inflazione: conviene tasso fisso o variabile?

“Per il tasso variabile, invece, la situazione risulta stazionaria”, Dario Numeroso, amministratore di Alma Laboris Business School, ricordando che questa tipologia di mutuo oggi incontra il favore delle famiglie perchè “consente risparmi non indifferenti sulla rata mensile rispetto al tasso fisso” ed offre anche “la possibilità di ricorrere alla surroga e, in caso di rialzi dei tassi variabili, passare al tasso fisso in un successivo momento del finanziamento”

Un incremento che si riflette in modo diretto sulla rata del mutuo che può rincarare anche di 50 euro. (QuiFinanza)

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La scelta ricade quindi sui mutui casa a tasso variabile, che però rappresentano una scommessa e che non sempre sono consigliati per un finanziamento prolungato nel tempo. Inoltre, secondo un’analisi fatta da facile. (LeggiOggi.it - Tutto su fisco, welfare, pensioni, lavoro e concorsi)

Un incremento che si riflette in modo diretto sulla rata del mutuo che può rincarare anche di 50 euro. (Borsa Italiana)

Il tasso medio sui nuovi mutui, ossia prestiti per l'acquisto di abitazioni è salito all'1,82%, a fronte dell'1,66% di marzo. Ad aprile sono aumentati del 2,6% rispetto a un anno fa, secondo il rapporto mensile dell'Abi, che si basa sui dati della Banca d'Italia. (idealista.it/news)

Mutuo, cambiano i tassi e aumentano le rate mensili: cosa c’è da aspettarsi. Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che anche nel corso del 2022 è possibile detrarre dal proprio 730 diverse spese relative al mutuo per la propria casa. (ContoCorrenteOnline.it)

E' quanto afferma l'Abi nel suo rapporto mensile sottolineando come a marzo i prestiti alle famiglie per i mutui casa sono cresciuti del 5,2%. - ROMA, 17 MAG - I tassi di interesse sui nuovi mutui bancari salgono ad aprile a quota 1,82% (escluse oneri e spese) ma restano "su livelli molto bassi" e la domanda per l'acquisto di abitazioni prosegue . (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Considerando ad esempio l'IRS di durata 20 anni, il valore dell'indice è passato da uno 0,6% medio di gennaio 2022 a un 1,6% attuale.Le dichiarazioni della, pur in assenza di rialzi al tasso ufficiale, hanno confermato un progressivo rallentamento della politica monetaria espansiva finora attuata, con impatti sulle aspettative di crescita dei tassi di interesse sul lungo periodo generando di conseguenza un rapido aumento degli indici IRS per tutte le durate. (Borsa Italiana)