IL COMMENTO Il dilemma del Quirinale, tra Draghi e Berlusconi

Berlusconi, a meno di imboscate da parte dei suoi, può contare su 450 voti, il che significa che ne mancano 54, un pugno, per arrivare al Quirinale.

Draghi, in teoria, sarebbe quello con la maggioranza più ampia, dal momento che sarebbe sufficiente che chi lo sostiene come Presidente del Consiglio, lo sostenesse anche come Presidente della Repubblica.

Nel 2006, ai tempi della prima elezione di Giorgio Napolitano, i nomi sul piatto erano quelli di Massimo D’Alema, Giuliano Amato, Mario Monti e Lamberto Dini (Il Cittadino)

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Tra chiassose autocandidature, riserve della Repubblica, quote rosa, quirinabili che avanzano a fari spenti e sempreverdi che aspettano sulla riva del fiume. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (ilmattino.it)

Gli studenti potranno fruire dell’evento direttamente dalle proprie classi, connesse ad uno schermo, o da una sala informatica del loro Istituto, e potranno porre in diretta le loro domande agli esperti. (Tecnica della Scuola)

In questo caso, è difficile prevedere chi potrebbe essere effettivamente il prossimo Presidente della Repubblica Eppure, nella sua veste ufficiale di “garante” o “guardiano” della Costituzione, il presidente della Repubblica detiene un potere notevole. (La Fionda)

Non perché all’ex presidente della Bce manchi l’attitudine a compiere il genere di riparazioni di cui si è detto. E non perché sia impossibile pescare alla fine un capo dello Stato, anche al ventesimo voto o addirittura oltre. (Corriere della Sera)

Quale figura disegnarono i Padri Costituenti per affidargli la rappresentanza della unità della Repubblica? Lunedì 24 gennaio iniziano le votazioni a camere riunite per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. (gonews)

Ecco perché il Covid potrebbe avere un riverbero sull’elezione del capo dello Stato ed ecco perché, di solito, si fa di tutto per essere presenti fino all’ultimo votante. Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune dei componenti di Camera e Senato. (Qui Mesagne)