Messina: i NOMI degli arrestati nella vasta operazione antidroga della Polizia di Stato contro i clan di Giostra [VIDEO e DETTAGLI]

A testimoniare l’imponenza dell’organizzazione criminale è la definizione data da un collaboratore di giustizia: “la Scampia di Messina”.

per 13 persone nonché il sequestro di immobili (appartamenti e garage-cantine), autoveicoli, motoveicoli e altre utilità economiche.

I colpi, sparati con un fucile, raggiunsero i due uomini, ferendoli agli arti inferiori.

Un’associazione, quest’ultima, che, peraltro, poteva contare sulla disponibilità di armi da utilizzare per assicurare un efficace controllo del territorio e del mercato dello spaccio. (Stretto web)

Su altri giornali

A testimoniare l’imponenza dell’organizzazione criminale è la definizione data da un collaboratore di giustizia: “la Scampia di Messina”. Una disponibilità avvalorata non solo dai ferimenti dai quali l’indagine ha tratto spunto, ma anche dalle conversazioni captate, dalle immagini raccolte e visionate (Lettera Emme)

Un controllo per mero scrupolo voluto dall’assessore Salvatore Mondello e dal dirigente del Comune Antonio Amato, poco prima dell’apertura delle due rampe, fece scoprire che quel viadotto, pur se mai utilizzato non era percorribile. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

A Giostra, “le donne dello spaccio” avevano un ruolo di tutto rispetto. Stesso addebito rivolto ad Alessia Stracuzzi, Concetta Assenzio e Ramona Assenzio, il cui raggio d’azione avrebbe abbracciato la palazzina “B” dello stesso complesso. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Le vetture rubate venivano trasferite presso un autodemolitore del Foggiano, il quale provvedeva allo smontaggio dei pezzi e alla rivendita in un mercato parallelo. Le immagini dei colpi. (LaPresse) Blitz dei carabinieri di Monopoli contro una banda di ladri di auto, originari di Bitonto e particolarmente attivi durante lo scorso lockdown nazionale, tra Bari e Foggia. (LaPresse)

Lo schema era fisso: ricezione dell’ordine davanti alla porta, l’attesa dell’acquirente sul pianerottolo e la consegna della droga sempre all’esterno dell’abitazione.Il centro del traffico di droga a Messina era «un vero e proprio fortino», introno al quale gravitavano i rapporti tra i clan degli Arrigo e dei Bonanno tra «alleanze e scontri violenti». (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

La squadra mobile ha svolto una attività emblematica sotto il profilo delle tecniche di polizia giudiziaria. Siamo convinti che acquisire questo spazio per poi occuparlo con qualcosa di diverso dalla repressione, è il primo passo importante anche per la città di Messina» (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)