Amazon, multa da 746 milioni di euro per violazione delle norme EU sulla privacy – NotiziaVideogiochi per PC e console | Multiplayer.it

mazon ha ricevuto una maxi multa da ben 746 milioni di euro: l’autorità europea sostiene che l’azienda abbia violato le norme EU sulla privacy. Amazon ha ricevuto una multa da ben 746 milioni di euro per violazione delle norme europee sulla privacy.

L’azienda ha già annunciato che farà ricorso e che trova la sanzione, la più alta di sempre in ambito EU, davvero sproporzionata.

Parliamo però in questo caso di una somma più che … | Notizie giochiRead More. (HelpMeTech)

Ne parlano anche altri media

Amazon ha rivelato le informazioni in seguito a un deposito normativo, nel quale ha anche sostenuto che la sentenza è “senza merito”. Ad Amazon.com è stata comminata la più grande multa sulla privacy dell’Unione Europea in virtù del fatto che il Garante ha emesso una sanzione di 746 milioni di euro (888 milioni di dollari) per aver violato il Gdpr. (iGizmo.it)

L'azienda però contesta con forza le accuse mosse dall'autorità del Lussemburgo e annuncia un ricorso contro la decisione che giudica "sproporzionata". Non c'è stata alcuna violazione di dati personali, né alcuna esposizione a terze parti di dati relativi ai nostri clienti. (laRegione)

L’autorità lussemburghese per la protezione dei dati (Cnpd) "afferma che il trattamento dei dati di Amazon non ha rispettato le norme dell’Unione europea sulla protezione" degli stessi, ha riferito Amazon definendo la condanna "infondata". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Perché una multa da 746 milioni di euro, per violazione dei dati personali, non era mai stata comminata Consumatori. ha infranto la norma UE sulla protezione dei dati. (varesepress.info)

Amazon riceve una maxi multa per violazione delle norme UE sul trattamento dei dati personali. L’annuncio della sanzione è stato dato dalla stessa Amazon che ha anche confermato che farà ricorso sul provvedimento. (Tech Princess)

Queste circostanze sono indiscutibili", fa sapere Amazon in una nota, dopo aver essa stessa reso pubblica la decisione dell'autorità lussemburghese per la protezione dei dati personali (CNPD). L'azienda però contesta con forza le accuse mosse dall'autorità del Lussemburgo e annuncia un ricorso contro la decisione che giudica "sproporzionata". (laRegione)