Il fatto più importante della settimana, Siria e Germania | Sicurezza internazionale | LUISS

Il fatto più importante della settimana, Siria e Germania. Pubblicato il 14 gennaio 2022 alle 6:17 in Germania Siria. La Magistratura tedesca, il 13 gennaio, ha condannato all’ergastolo Anwar Raslan, ex colonnello dell’agenzia di intelligence interna della Siria.

Anwar, poi, rappresenta il dipendente di Damasco più anziano ad essere processato in Europa per aver commesso gravi crimini in Siria.

“Non abbiamo ricevuto nulla da Anwar Raslan, nemmeno una parola”, ha affermato Seif. (Sicurezza internazionale)

Se ne è parlato anche su altri media

La sua libertà è terminata però nel 2019, quando è stato arrestato in Germania con l’accusa di essere un alto funzionario dei servizi di sicurezza sotto il presidente Bashar al-Assad e di aver diretto le operazioni nel carcere di Damasco dove sono stati detenuti molti manifestanti e altri sospettati di opporsi al regime dal 2011. (Il Fatto Quotidiano)

Questa è la prima volta che un alto funzionario del governo siriano è condannato per crimini contro l’umanità. Ex colonnello dell’Esercito siriano condannato all’ergastolo. Un ex colonnello dell’Esercito siriano è stato dichiarato colpevole di crimini contro l’umanità. (ilFormat)

Quattromila torture e più di 30 omicidi: le colpe di Anwar Raslan. Il colonnello Anwar Raslan, oggi 58 anni, è stato arrestato a Berlino nel 2019: era arrivato in Germania come "rifugiato politico" insieme alla famiglia dopo esser stato aiutato a fuggire da influenti membri dell'opposizione in esilio. (Fanpage.it)

Le accuse contro di lui parlavano di 58 omicidi, stupri e aggressioni sessuali messi in atto nella famigerata prigione di al-Khatib. (Farodiroma)

Coblenza (Germania), 13 gen. (askanews) - L'Alta corte di Coblenza, in Germania, ha condannato all'ergastolo Anwar Raslan, un ex colonnello siriano riconosciuto colpevole di crimini contro l'umanità. Inoltre il processo è il primo al mondo a collegare presunti crimini contro l'umanità con lo Stato siriano. (Il Sole 24 ORE)

Era in Germania da cinque anni, arrivato assieme alla famiglia come “rifugiato politico” dopo esser stato aiutato a fuggire da influenti membri dell’opposizione in esilio. Questi stessi oppositori al regime lo avevano persino accreditato per partecipare nel 2014 ai “colloqui di pace” di Ginevra mediati dall’Onu. (laRegione)