Giorgia Meloni, l'emendamento sulla riforma Bonafede: la mossa di FdI, sudori freddi nel centrodestra

23 febbraio 2021 a. a. a. La riforma Bonafede che congela la prescrizione dopo il primo grado di giudizio va avanti.

La norma ha infatti fatto traballare Lega, Forza Italia e Italia viva: per tutto il pomeriggio renziani, berlusconiani e salviniani, rivela il Fatto quotidiano in un retroscena, hanno ipotizzato di votare a favore.

E anche di Italia viva"

"Solo Salvini combatte davvero per le donne": Ravetto a Senaldi: Meloni e insulti, badilata sul Pd. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Il testo prevede la sospensione della legge in vigore per procedere ad una riforma della prescrizione ma, visto che gli emendamenti presentati da Iv, Forza Italia e Azione sono stati accantonati, la prescrizione è diventata oggetto solo di un ordine del giorno che sarà discusso prima delle dichiarazioni finali di voto sul Milleproroghe, probabilmente oggi, e impegna il governo ad affrontare il tema nell’ambito della riforma del processo penale. (LA NOTIZIA)

Interpellato dal fattoquotidiano. Lega, Forza Italia e Italia viva non hanno votato insieme a Fratelli d’Italia per evitare di sconfessare totalmente l’intesa raggiunta con la nuova guardasigilli, Marta Cartabia. (Il Fatto Quotidiano)

Sulla prescrizione - ossia sulla legge di Alfonso Bonafede - la nuova maggioranza non riesce a dormire sonni tranquilli. Ma “deve essere chiaro che non siamo favorevoli a fare la riforma del processo penale e cambiare lì dentro la prescrizione, una legge che invece va cambiata prima”. (la Repubblica)

Mentre i dem spiegano il voto favorevole con il fatto che se si fosse astenuta tutta la maggioranza sarebbe passato l’emendamento Un risultato rivendicato dai renziani, malgrado avessero fatto del «no» alla riforma Bonafede un motivo di uscita dal governo Conte. (Corriere della Sera)

Alla fine Andrea Delmastro Delle Vedove di Fdi attacca: “Sull’istituto della prescrizione molto mal di pancia di governo, ma nessuna discontinuità rispetto alla infausta parentesi bonafediana al Dicastero della Giustizia. (Il Fatto Quotidiano)

Ad ottenerlo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, grazie a un richiamo ai principi costituzionali e ai valori di riferimento dell’Unione europea. La riforma Bonafede, che congela i tempi di prescrizione dopo il primo grado di giudizio, torna a mietere consensi tra chi non la vuole. (Corriere della Sera)