Il fortino della cocaina: Marco Battaglia rinviato a giudizio

Il prossimo 21 settembre dovrà presentarsi davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania.

Marco Battaglia, tornato in carcere lo scorso novembre, è stato rinviato a giudizio per droga (contestato anche il reato associativo).

– I pentiti lo hanno indicato come uno dei trafficanti di cocaina più potenti di Catania.

Battaglia, difeso dagli avvocati Vittorio e Marco Basile, è tutt’ora detenuto (per questa causa). (Livesicilia.it)

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Disposto, inoltre, dal questore Paolo Sartori l’avvio in via di urgenza del procedimento amministrativo finalizzato alla immediata espulsione dell’uomo dal Territorio Nazionale, non appena terminato l’iter giudiziario veniva fermato ed identificato uno dei clienti, un 36enne già noto alla Polizia, il quale, colto sul fatto, consegnava agli Agenti 8.4 grammi di hashish e alcune dosi di cocaina (La Voce di Mantova)

Al termine delle attività, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Alessandria su disposizione della Procura della Repubblica, per la convalida dell’arresto, mentre le indagini proseguiranno per ricostruire i canali di approvvigionamento e identificare la rete di clienti (Il Piccolo)

Il giovane è stato arrestato e condotto presso il carcere di Sollicciano a Firenze Tale attività permetteva di rinvenire, all’interno del cofano motore, occultati dentro il vano dove è alloggiata la batteria dell’auto, due pacchetti di sigarette che, a loro volta, contenevano 42 dosi di cocaina pari a 21 grammi complessivi. (Questure sul web)

Aveva nascosto la cocaina nell’orto di casa: arrestato per spaccio un 33enne di Salerno. Lo spacciatore è stato quindi arrestato e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, portato nel carcere salernitano di Fuorni (Cronache della Campania)

La Squadra Investigativa del Commissariato di Battipaglia ha fermato il pusher in flagranza: l’uomo è stato controllato mentre era a bordo della propria automobile sulla strada provinciale di Montecorvino Pugliano. (SalernoToday)

Ai quali, in alternativa, veniva prospettato di costringere i parenti a prostituirsi per reperire il denaro necessario a sanare il debito. 80, carcere;. – DECATALDO Valeria Giacoma cl.87, arresti domiciliari;. (Telebari)