Whirlpool, un dramma collettivo

Prima ancora che sia dato il via libera ai licenziamenti post Covid, in una terra già martoriata ed emarginata, senza possibilità, sopraggiunge un’altra batosta.

I licenziamenti a Napoli, nel meridione d’Italia, non sono uno sgarbo, sono un fallimento politico, e un dramma sociale

Draghi ha parlato di sgarbo, ma è parola assai leggera per l’occasione, ci sarebbe invece da parlare di disastro.

Qui senza lavoro si finisce a faticare a nero, privi di garanzie e sicurezza, si finisce sfruttati per poco e niente, se va bene. (La Repubblica)

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Prosegue la vertenza riguardante lo stabilimento di via Argine, chiuso dalla multinazionale. Un gruppo di lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Ponticelli ha operato un blitz alla stazione centrale di Napoli (NapoliToday)

Chiedono, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione per ulteriori 13 settimane, un tempo da utiluzzare per un piano di ricollocazione. Ennesima protesta dei lavoratori licenziati dall'azienda. (NapoliToday)

«Orabisogna fare sul serio per evitare la catastrofe - urlano in coro - La protesta di oggi è l’ennesima dimostrazione di come siamo intenzionati a non tirarci indietro. Tornano in piazza gli uomini e le donne della Whirlpool e, in attesa dell’assemblea in fabbrica prevista per oggi pomeriggio, occupano i binari della stazione centrale di Napoli con striscioni e cartelloni e lo slogan che li ha accompagnati in questi anni: «Napoli non molla». (ilmattino.it)

Whirlpool, un dramma collettivo di Lorenzo Marone 19 Luglio 2021 di Lorenzo Marone. Ancora una protesta, quindi, dopo l'avvio dei licenziamenti annunciato la scorsa settimana. La scorsa settimana gli operai hanno incontrato il premier Draghi a Santa Maria Capua Vetere ottenendo solidarietà (La Repubblica)

Durante la mattinata di martedì 20 luglio, un gruppo di lavoratori del sito Whirlpool di Napoli ha messo in atto un blitz nella Stazione Centrale di Napoli. I lavoratori chiedono un intervento da parte dello Stato, così come gli è stato promesso. (Corriere TV)

La verità – concludono i sindacati – è che molte aziende, non solo Whirlpool, stavano solo aspettando lo sblocco dei licenziamenti, ma è assurdo che queste aziende prima prendano i soldi dei contribuenti e poi vadano ad investire all’estero” Tornano a protestare gli operai della Whirlpool di Napoli che questa mattina hanno occupato i binari dell’alta velocità nella stazione centrale del capoluogo campano obbligando Trenitalia a sospendere arrivi e partenze. (Il Fatto Quotidiano)