“Il tritolo piazzato al comune di Reggio Calabria nel 2004 serviva a favorire il consenso politico di…

Secondo Sergi, inoltre, l’attentato di Palazzo San Giorgio del 6 ottobre 2004 non rientrerebbe nel consueto modus operandi della criminalità organizzata locale”

Era quello che era stato trovato nell’ottobre del 2004 in un bagno del comune di Reggio Calabria quando era sindaco Giuseppe Scopelliti.

Sul posto era presente anche personale dei Servizi segreti.

A fare quel ritrovamento era stata la polizia dopo una segnalazione dei servizi segreti. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

È stato stretto negli anni '70 sul sangue delle stragi ed era ancora in piedi nel 2004 quando un falso attentato ha lanciato la carriera dell'allora sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti. Una finta bomba che porta la firma dell'allora capo della prima divisione del Sismi, Marco Mancini, e del suo uomo al Sud, Corrado D'Antoni, con la complicità di dirigenti della polizia e l'ombra di uno storico esponente dell'eversione nera (La Repubblica)

Tempo di lettura 2 Minuti. (Quotidiano del Sud)

È quanto emerge dagli atti depositati dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nel processo di appello “‘Ndrangheta stragista” con tre informative dei servizi segreti firmate da Marco Mancini. (CityNow)

È quanto emerge dagli atti depositati dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nel processo di appello "'Ndrangheta stragista" con tre informative dei servizi segreti firmate da Marco Mancini. (LaC news24)

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Sul posto era presente anche personale dei Servizi segreti. Stando a una relazione dell’artificiere Giovanni Sergi, citata nell’informativa, quel giorno a Palazzo San Giorgio «tutte le operazioni (di rimozione, ndr) erano seguite in prima persona dal questore Vincenzo Speranza». (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)