Il nuovo governo etiope esordisce con un'offensiva di terra nel Tigray | il manifesto

Dall’Etiopia arriva sempre qualcosa di nuovo, si potrebbe dire parafrasando Plinio il Vecchio, ma non sono sempre buone notizie.

Dalle Nazioni unite si conferma la neutralità del lavoro svolto e si cerca di favorire il rientro dei funzionari, ma lo choc rimane anche perché secondo il segretario generale

L’accusa da parte dell’Etiopia è di aver fornito aiuti e apparecchiature di comunicazione al Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf), di aver violato le disposizioni di sicurezza e di diffondere disinformazione. (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri media

Il conflitto tra il governo del premier Abiy Ahmed, aiutato dall'esercito eritreo di Isaias Afwerki, e quello del Tigray, dura quasi da un anno: undici mesi di guerra che hanno innescato una catastrofe umanitaria con migliaia di morti, milioni di sfollati, torture e abusi usati come strumenti di guerra, 400mila persone a rischio carestia e aiuti internazionali bloccati (la Repubblica)

Abiy ha catalogato i funzionari tigrini come "terroristi" attaccandoli con l'aiuto delle forze Amhara e dell'Eritrea, e il governo tigrino ha invaso le due regioni confinanti di Amhara e Afar. Da giugno l'esercito tigrino si è ripreso gran parte del territorio tranne la parte occidentale del Tigray, ancora in mano ai federali (la Repubblica)

La notizia fa il giro del mondo, «un attacco su tutti i fronti (La Verità)