La rete non perdona Calenda: dopo l’intesa con Renzi diventa virale la clip in cui urlava «Mai insieme, la sua politica mi fa orrore»

L’annuncio dell’accordo con lista e simbolo comune era diventato definitivo da pochi minuti quando in rete ha cominciato a girare un video neppure troppo datato.

Siamo a meno di un anno fa, novembre 2021, quando Carlo Calenda, intervistato da Myrta Merlino su L’Aria che tira lancia strali di fuoco contro Matteo Renzi.

E’ un gruppo di persone che parla solo di quello che dice il loro leader»

Soprattutto assicura che mai farà politica con l’ex leader del Pd perché «il suo modo di fare politica mi fa orrore». (Open)

Ne parlano anche altre fonti

Calenda e Renzi non hanno discusso di persona i termini dell’accordo elettorale E invece, alla fine, l’accordo siglato con Matteo Renzi prevede una divisione perfetta: il 50% ai candidati d’Italia viva e l’altra metà a quelli di Azione. (Il Fatto Quotidiano)

È vero, Azione e Italia Viva si apprestano a chiedere il voto teorizzando il ritorno del messia-tecnico a Palazzo Chigi, cioè Mario Draghi. Il leader di Italia Viva: «Dobbiamo essere pronti a rappresentare l’area macroniana in Italia ». (Corriere della Sera)

C'era un altro uomo nell'appartamento del Queen's dove le due vittime di Rovigo vivevano da un mese. (il Resto del Carlino)

In più, a dispetto delle speranze degli avversari, Giorgia Meloni per ora sta dimostrando senso della misura e capacità di leadership. Mentre gli avversari si perdono fra litigi e polemiche degli avversari, Berlusconi, Meloni e Salvini raggiungono l'intesa sul programma di coalizione. (Gazzetta di Parma)

Se c’è una forza e una casa realmente lib-dem questo è il Terzo Polo in Italia e Renew Europe a Strasburgo. Terzo Polo potrebbe aiutare a chiarire la situazione. (Tiscali Notizie)

Non un nuovo centro sia chiaro, definizione più volte rifiutata dallo stesso Calenda che vi scorge, e a ragione, fin troppo della vecchia palude democristiana, ma una forza dinamica e innovativa a cominciare dalla scomposizione di un bipolarismo nel quale gli italiani hanno già chiaramente mostrato di non riconoscersi più sin dal 2013, quando non vi fu un vero vincitore, e ancor più con il terremoto elettorale del 2018. (SanremoNews.it)