La madre di Regeni attacca Di Maio: “E’ entrato nel Palazzo ed è cambiato, vergogna”

Per la madre di Regeni, l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle ha cambiato idea una volta entrato “nel palazzo”.

Anche il padre di Giulio Regeni, Claudio, esprime tutta la sua amarezza per il comportamento tenuto dal Governo.

Chi entra nei palazzi cambia.

La madre di Giulio Regeni non le manda a dire al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

“L’ambasciatore non viene richiamato, cosa che stiamo chiedendo da tempo – spiega – il Governo egiziano non sta rispondendo alla rogatoria, quindi c’è una debolezza della politica italiana che non ci aiuta”. (NewNotizie)

La notizia riportata su altri media

- BOLOGNA, 14 FEB - "'Qualcuno' lo ha rimosso. Finalmente non lo vedrà mai più nessuno". (La Nuova Sardegna)

Purtroppo chi entra nei palazzi camminando sui tappeti non sente il suono dei propri passi e perde il contatto con la realtà. I genitori di Giulio Regeni. "Andate a vedere cosa ha detto Di Maio nel 2016 su Giulio quando era all'opposizione. (TGR – Rai)

Ad essere esaminato è un ricorso dei legali di Zaky contro la detenzione di 15 giorni decisa l'8 febbraio: se accolto, Patrick George verrà scarcerato altrimenti resta fissata l'udienza del 22 febbraio in cui i giudici decideranno se prorogare o meno la custodia cautelare di altri 15 giorni in base all'eventuale necessità di ulteriori indagini. (Gazzetta di Parma)

Lo ha detto Paola Regeni, alla presentazione del libro "Giulio fa cose" a Genova, riferendosi anche all'attuale ministro degli Esteri del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Purtroppo come dicevo prima chi entra nei palazzi camminando sui tappeti non sente il suono dei propri passi e perde il contatto con la realtà", ha aggiunto. (Rai News)

La Cgil invita infine a sottoscrivere l’appello di Amnesty International "per il rispetto dei diritti umani universali e affinché Patrick George Zaki possa ritornare sano e salvo qui a Bologna per proseguire i suoi studi e perseguire la sua personale libertà. (rassegna.it)

Quattro avvocati, poliziotti, impiegati del tribunale e i rappresentanti delle ambasciate di Italia, Canada e Svezia. Tutto è rimandato a sabato 22 quando lo studente tornerà in aula per l'udienza sulle accuse. (la Repubblica)