Un autre monde, dentro i meccanismi del dominio

Intanto mentre arrivano i primi premi delle altre sezioni, Sic e Giornate degli autori, e si insegue la notizia del Leone –

Tra le stellette della stampa internazionale raccolte sul daily di «Ciak» il più votato dei film italiani in concorso è quello di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, va detto che mancano diversi autorevoli giornali, «Libération» e «Le Monde» per fare un esempio a favore di testate americane un po’ più industry vedi «Screen International» o «Hollywood Reporter», cosa che d’altra parte conferma il futuro americano del film (di cui si dice anche sarà nel palmarès). (Il Manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

Nel tratteggiare il processo decisionale, il film mostra come il protagonista è capace di recuperare umanità, dignità come pure un modo per ricongiungersi alla sua famiglia. Si può rintracciare dunque la mano di Dio nel modo apparentemente casuale in cui gli eventi si legano l’uno con l’altro, oppure nella maniera in cui azioni illecite trovano la giusta condanna, ma più profondamente nel modo in cui il protagonista risponde alla sua chiamata interiore nel raccontare storie di tutti i giorni attraverso il cinema, declinando amore, fede e speranza nel quotidiano” (cinematografo.it)

Come in ogni film di Brizé, un sussulto di coscienza finale evita al personaggio principale la definitiva caduta nel baratro. Philippe Lemesle e la moglie si stanno per separare, il loro amore irrimediabilmente logorato dalle pressioni del lavoro. (quinlan.it)

Il suo cinema continua ad essere in prima linea. La valutazione del film di Sentieri Selvaggi 4.5 Il voto al film è a cura di Simone Emiliani Sending Il voto dei lettori 5 (2 voti) (Sentieri Selvaggi)

Perché questo è esattamente un film di Brizé per come ce lo si aspetta (in positivo): costruito tantissimo sulla recitazione, con dialoghi estremamente naturali e fluidi, raccontato nell’interno degli ambienti di lavoro e con un modo di osservare il protagonista insistente, quasi a volerlo punzecchiare, alla ricerca di un (BadTaste.it)

E questo non è che uno dei piani di Un autre monde. E qui Un autre monde dà il meglio, riesce a cavare qualcosa in più rispetto agli incontri asettici ora coi capoccia, ora con chi rappresenta i lavoratori. (Cineblog)

Il resto lo fa Brizé stesso, capace di confezionare sequenze poetiche e delicatissime, affidandosi alla musica e al linguaggio corporeo degli attori Il protagonista, Philippe Lemesle, dirige la filiale di una multinazionale americana che ha deciso di tagliare alcuni posti di lavoro. (ScreenWEEK - Cinema e Serie TV)