Draghi ai bambini: "Sto cercando la mia strada. Se oggi fai le cose al meglio, poi ti scelgono"

Draghi parla di se quando dice che lui, in realtà, di scelte nella sua vita ne ha fatte "pochissime".

Ad un ragazzo che gli domanda cosa volesse fare da giovane, Draghi risponde così: "Da piccolo volevo fare il giocatore di basket.

Una ragazza prende la palla balzo e chiede: "Noi siamo stati fortunati ad avere un posto come questo, ma ci sono molti quartieri che non ce l'hanno.

"Siete parecchio fortunati ad avere questo", ha esordito il premier. (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Mario Draghi ha risposto alle domande dei ragazzi Punto Luce Save the Children, in particolare al “che cosa volevi fare da grande”. Poi la riflessione: “Mi sono reso conto che non era importante ciò che volevo diventare, ma quello che sei e l’esperienza più importante è ora, quello che stai facendo in quel momento” (Il Fatto Quotidiano)

Vista - "Da piccolo, quando avevo 11 anni e fino a 20-21, volevo essere un atleta e un bravo giocatore di pallacanestro. All'epoca la mia altezza andava benino per certi ruoli, è una delle tante cose che ho provato e che non sono andate bene", così Draghi ai ragazzi al Punto Luce di Save the Children a Roma. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

L’obiettivo è che i ragazzi tornino a scuola nel pomeriggio. Il governo ha investito tantissimo nelle palestre e nel tempo pieno, sono state investite tante risorse in questo e la situazione sta migliorando. (Orizzonte Scuola)

Il presidente del Consiglio conversa con i ragazzi del Punto Luce Save the Children di Torre Maura a Roma. Draghi racconta di quando voleva essere un atleta, un bravo giocatore di pallacanestro. (La Stampa)

Draghi conclude con i giovani di 'Save the children': "Cercate sempre di pensare a quel che state facendo, farlo bene e divertirvi. Ma quel che è importante è ricordarvi che voi siete la cosa più importante che avete, siete voi la cosa che conta di più, se vi sentite coinvolti (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Una linea molto differente da quella del ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, che in più di una occasione ha attaccato gli attivisti per il clima: “Serve sobrietà, io non faccio blablabla” Con tutti i richiami che ci fate e le manifestazioni, i governi vanno lentamente – ha detto – figuriamoci se non ci foste”. (Il Fatto Quotidiano)