Londra a ritmo di guerra. Sunak dopo Varsavia va a Berlino, per l'alleanza pro-Kiev (di L. Santucci)

Varsavia ieri e Berlino oggi. Nei giorni in cui gli americani stanno concretizzando la nuova tranche di aiuti all’Ucraina da 61 miliardi di dollari, su cui manca solo la firma formale del presidente Joe Biden, il tour del premier britannico Rishi Sunak ha un chiaro significato: consolidare l’alleanza attorno a Kiev e spingere gli stati europei a seguire l’esempio di quelli che più investono nella difesa. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

Come passo iniziale, il Regno Unito e la Germania hanno annunciato i piani per uno sforzo congiunto per lo sviluppo di sistemi di artiglieria ruotati dotati di cannoni/obici da 155/52 mm automatici (RCH 155), che saranno installati a bordo di telai Boxer 8×8 MIV di cui il British Army, dopo l’Heer, si sta dotando per rinnovare il parco di mezzi blindati da trasporto e supporto. (Ares Osservatorio Difesa)

Secondo il primo ministro britannico Rishi Sunak, riferisce Newsweek, l’Ucraina riceverà più di mezzo miliardo di dollari in nuovi aiuti militari britannici che mirano ad aiutare Kiev a respingere l’invasione russa via terra e via mare. (ilmessaggero.it)

È significativo il fatto che questo incontro sia avvenuto dopo l’annuncio del primo ministro britannico di incrementare gli stanziamenti per la difesa britannica entro 2030. Il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak si è incontrato a Berlino con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dove i due hanno raggiunto un accordo con lo scopo di implementare la cooperazione nel settore militare. (Notizie Geopolitiche)

Il piano di Londra è chiaramente legato alla questione ucraina e all'impegno Nato di aumentare la spesa militare dei suoi membri. (Today.it)

La Polonia, in risposta alla richiesta dei giorni scorso della NATO ha ribadito che non dispone di sistemi missilistici antiaerei Patriot che possano essere trasferiti all’Ucraina, parola del primo Ministro Donald Tusk. (AGC COMMUNICATION)

Nuovi invii, con cifre da capogiro, per Kiev. (Il Fatto Quotidiano)