Ue e coronabond, Conte punta i piedi: o tutto o niente

Secondo i nove paesi firmatari della relativa richiesta di attivazione, l’unico strumento utile per uscire tutti dalla crisi e uscirne bene è il coronabond.

La partita dei coronabond Ue È l’ora della verità per l’Europa.

Il nostro capo del governo ha “ringraziato” il Consiglio Ue del 26/03/2020 “per il lavoro fatto”, ma ha respinto la bozza di accordo emersa dal vertice (in conference call).

Soluzione che per Conte risponde al nome di coronabond a livello Ue, ossia obbligazioni emesse da un ente sovranazionale europeo, come la Bei (Banca europea per gli investimenti), e garantiti da tutti gli stati appartenenti all’Ue. (We Wealth)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo quanto riportato da repubblica.it nove leader europei, tra i quali il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron, hanno firmato una lettera congiunta per chiedere, in vista del vertice europeo di domani, la creazione dei 'Coronabond' per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia. (TUTTO mercato WEB)

Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in Aula del Senato durante l’informativa sull’emergenza coronavirus, Fonte: Senato Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it (Il Messaggero)

È uno shock senza precedenti che richiede misure eccezionali di reazione, necessarie non solo a contenere la diffusione del contagio, ma anche agli effetti negativi prodotti sul tessuto socio-economico”. (askanews)

Roma, 26 mar. (Adnkronos) - "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno!". (OlbiaNotizie)

Conte ha quindi ricordato "l'iniziativa presto e subito condivisa da altri 8 Stati membri dell'Unione", concretizzatasi in una lettera al presidente del Consiglio Ue Charles Michel "per ribadire che l'epidemia sta causando uno shock senza precedenti, uno tsunami che richiede misure senza precedenti per contenere la diffusione del virus e rafforzare i sistemi sanitari dei singoli Paesi". (Yahoo Finanza)

Secondo i nove leader, “vi sono valide ragioni per sostenere tale strumento comune, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti. (Agenpress)