Vaccini anti-Covid, perché fa male il braccio dopo l’iniezione?

Sono in tanti a manifestare un dolore al braccio, in sede di iniezione, nelle ore successive alla vaccinazione anti-COVID-19.

“Un braccio dolorante - spiega la Dott.ssa De Rosa - è il risultato della risposta immunitaria del corpo al vaccino inoculato.

Questo processo, noto come risposta immunitaria adattativa (una risposta immunitaria acquisita caratterizzata dall’adattamento del sistema immunitario a ciascun agente patogeno), può richiedere una o due settimane per essere efficace

E’ una conseguenza della risposta immunitaria, in seguito all’iniezione di sostanze estranee nel nostro organismo. (NapoliToday)

Ne parlano anche altri media

Ed evitare di dover tornare a fare ricorso alla Dad o agli ingressi scaglionati in classe». Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (quotidianodipuglia.it)

Così Giorgia Meloni a margine della presentazione del suo libro “Io sono Giorgia” che si è tenuta a Napoli. Giorgia Meloni: “Immaginare di applicare in Italia un Green pass come quello immaginato da Macron sarebbe un disastro per l’economia. (Imola Oggi)

Tuttavia, il senatore Matteo Salvini, leader nazionale della Lega, ha considerato uno dei più strenui oppositori del piano del “passo verde” una proposta “stupida”. Dal medesimo punto di vista politico, il Friuli è stato governatore del Venezuela Giulia e capo della conferenza regionale, Massimiliano Petrica, e ha sostenuto solo il “pass verde” per gli eventi di massa e il trasporto interno a lunga percorrenza. (Flamina&dintorni)

Ieri abbiamo avuto il camper della salute nella nostra comunità che ha consentito a tanti concittadini di vaccinarsi. Comunicazione sindaco di Santa Paolina – Abbiamo accolto subito l’appello lanciato dal Direttore generale dell’ASL a tutti i sindaci irpini affinché convincano i cittadini ancora non vaccinati a farsi somministrare il preparato anti covid. (https://www.irpiniatimes.it)

“Si capovolge così, radicalmente e senza forzature concettuali, quel maldestro paradigma che vorrebbe le mutazioni virali figlie della pratica vaccinale. E però, se nei giorni prima di morire il virus dovesse avere la possibilità di ‘saltare’ dal soggetto contagiato e vaccinato a un soggetto non vaccinato che gli passa affianco, in quest’ultimo il virus si replica espandendosi velocemente ed eventualmente cambiando i propri connotati anche di quel tanto sufficiente a generare nuove e incontrollabili varianti”. (L'agone)

«Sono quasi tutti di nazionalità indiana quelli che si sono presentati nelle varie tappe», ha ribadito la D'Aguanno, sottolineando anche la partecipazione attiva di mediatori sociali che hanno favorito l'adesione al servizio vaccinale, senza prenotazione, da parte di immigrati non regolari. (Il Messaggero)