BCE chiede a banche di non pagare dividendi almeno fino a ottobre

(Teleborsa) - La Banca Centrale europea chiede alle banche di non pagare dividendi agli azionisti "almeno fino all'ottobre del 2020", di astenersi da buy-back di azioni, mentre "si attende - recita un comunicato - che continuino a assicurare finanziamenti a famiglie, piccole imprese e società".

Una richiesta che era stata anticipata dalle dichiarazioni di una Portavoce della BCE.

(Foto: iloveotto/123RF)

"Le banche dovrebbero essere prudenti nel decidere in merito ai dividendi e avere una visione lungimirante dei rischi per evitare una situazione in cui possano sorgere esigenze di capitale", aveva dichiarato. (Il Messaggero)

Ne parlano anche altre testate

È ora necessario un sostegno tempestivo e mirato alla sanità, così come alle imprese e alle famiglie colpite, per contenere la diffusione del coronavirus, a tutela della salute pubblica, e attenuarne l'impatto economico". (LaPresse)

È anche uno shock economico estremo, che richiede una reazione ambiziosa, coordinata e urgente delle politiche su tutti i fronti». (T-mag)

Per questo la Bce - e lo stesso fa Banca d'Italia per i propri vigilati -, invita gli istituti di credito a non staccare cedole ai soci «almeno fino a ottobre». Tale rinnovato consiglio «non cancella retroattivamente i dividendi già pagati da alcune banche in relazione all'esercizio 2019», segnalano da Francoforte. (La Stampa)

"Per rafforzare la capacita' delle banche di assorbire perdite e sostenere l'erogazione del credito alle famiglie, alle Pmi e alle aziende durante la pandemia del coronavirus - spiega la Bce - i dividendi per gli anni finanziari 2019 e 2020 non dovrebbero essere pagati almeno fino al 1 ottobre 2020. (Il Sole 24 ORE)

In altre parole, la Banca centrale europea andrà oltre i 750 miliardi di euro inizialmente previsti finanzierà a oltranza il debito che i governi Ue contrarranno per far fronte all’emergenza coronavirus. (We Wealth)

La situazione e’ in evoluzione giorno dopo giorno ed e’ pertanto molto difficile stimare quanto dureranno le perturbazioni alla produzione e al commercio, e quale sara’ la risposta dei consumatori di tutto il mondo all’incertezza che da cio’ deriva”. (Vivi Enna)