Peste suina, la Liguria al Governo: "Servono ristori adeguati"

La stima è che nell’area ligure prevista dall’ordinanza, in cui ricadono 36 Comuni, ci sia una comunità di almeno 15-20mila cinghiali.

Per questo che in caso di contatto accertato dalle autorità preposte sono messe in atto accurate misure di disinfezione e sanificazione”.

“È fondamentale – aggiunge il vicepresidente Piana – sensibilizzare i Comuni dell’area interessata per garantire una corretta informazione alla popolazione. (Primocanale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Paesi nei quali esportavamo carne suina hanno già iniziato a bloccare precauzionalmente esportazioni di salumi e carne. Al più presto dovranno essere reperite risorse da destinare a ristoro delle perdite per le attività economiche e turistiche connesse ai divieti previsti per contenere la diffusione del virus”. (Primocanale)

Attualmente, l’export di salumi e carni suine si attesta su 1,7 miliardi di euro (+12,2% rispetto al 2020). “Rispettiamo le ordinanze ma non possiamo rischiare di essere abbandonati dalle istituzioni, abbiamo bisogno di aiuto (IVG.it)

Paesi nei quali esportavamo carne suina hanno già iniziato a bloccare precauzionalmente esportazioni di salumi e carne. A commentare le parole che provengono dal Parco del Beigua sulla decisione del governo di vietare le attività nei boschi è il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana. (IVG.it)

L’Ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario”. – Si è tenuto questo pomeriggio in Regione Piemonte un tavolo di emergenza rispetto alla problematica della peste suina con l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa. (Radiogold)

“È fondamentale – aggiunge il vicepresidente e assessore alla Caccia Piana – sensibilizzare i Comuni dell’area interessata per garantire una corretta informazione alla popolazione. La lettera all’indirizzo del premier Draghi e del governo è già stata inviata. (Genova24.it)

«Il focolaio individuato nella zona appenninica tra le province di Alessandria e Genova – spiega - deve essere assolutamente circoscritto per evitare il diffondersi del virus in altri territori circostanti. (La Stampa)