Rapporto Caritas e Migrantes, gli stranieri "discriminati sulle vaccinazioni". In un anno 270.000 in meno

Per i due enti della Conferenza episcopale italiana "si comincia ad osservare, tramite gli indicatori demografici, l'effetto pandemia".

Il Rapporto Immigrazione 2021 di Caritas e Migrantes sottolinea la perdita di oltre 270.000 persone.

Le donne migranti rappresentano la metà delle donne assistite nei centri antiviolenza e un 55-60 per cento delle ospiti delle case rifugio

L'allarme violenza sulle donne. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

«La mancanza di tessera sanitaria ha escluso interi gruppi dalla possibilità di prenotarsi» (La Stampa)

Data questa situazione di partenza, l'irruzione della pandemia ha reso urgente prevedere interventi che compensassero i difetti di copertura delle misure vigenti». Sono stati inoltre introdotti bonus destinati a categorie specifiche di lavoratori e di supporto alle famiglie (congedi e bonus baby-sitter). (Il Sole 24 ORE)

Tra le persone aiutate i cittadini stranieri rappresentano il 52 per cento, in valore assoluto pari a 106.416 individui" Nel documento, giunto al suo 30esimo anno di pubblicazione, si evidenzia che "i cittadini stranieri sono tra i gruppi sociali più esposti alla povertà, non solo economica ma anche educativa, relazionale e sanitaria". (Il Giorno)

La presenza di stranieri in Lombardia e a Milano. Nella classifica sulla distribuzione territoriale dei cittadini stranieri residenti, prevale il Nord (58,5%), in particolare il Nord Ovest (34%). Quanto alle prime 10 province prevale su tutte Roma, in cui risiede il 10% dei cittadini stranieri in Italia, seguita da Milano (9,2%) e Torino (4,2%). (MilanoToday.it)

La popolazione straniera complessivamente passa dai 5.306.548 del 2020 agli attuali 5.035.643 (-5,1%). (Rai News)

Il Covid ha impoverito i migranti regolari più degli italiani. Profughi arrivati in Italia con un corridoio umanitario organizzato dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Caritas - Archivio Ansa. COMMENTA E CONDIVIDI. (Avvenire)