Comizio di Salvini a Codogno, tra assembramenti e selfie: “Restiamo comunità per tutti i morti”

Però prima, non dopo.

Anche nei luoghi della Lombardia più colpiti dal Coronavirus, come si evince dalle immagini di quest'oggi a Codogno.

Poi parla di politica…. Salvini, nel mentre del suo comizio, annunciato come un non comizio, ha dichiarato che "sono a Codogno per rendere omaggio a una comunità che non si è piegata e che ha dimostrato dignità, forza e coraggio.

Anche in questo caso si prevede la consueta "ressa", con immancabili selfie e assembramenti. (Milano Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Oggi non è una domenica di politica, ma di memoria, di ricordo, di ringraziamento per la comunità di Piacenza che è stata martoriata”. Salvini ha incontrato il sindaco Patrizia Barbieri, i vertici del Carroccio locale e molti cittadini a cui non ha risparmiato selfie e sorrisi. (Libertà)

Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana, fondamentale per il nostro lavoro. Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana. (Il Fatto Quotidiano)

«Un governo che si occupa di far ripartire il campionato di calcio ma tiene chiuse le scuole non ama l’Italia e gli italiani, non pensa al futuro dei nostri figli». «Noi — ha aggiunto il leader del Carroccio — vogliamo una scuola sana, aperta, sicura». (Corriere della Sera)

In piazza l'oste Mario Cattaneo. Presente in piazza a Codogno l'oste Mario Cattaneo, definito da Salvini nel suo comizio "un perseguitato che ha difeso se stesso e la sua famiglia". Cattaneo era tra i sostenitori che hanno accolto il leghista nella piazza di Codogno. (IL GIORNO)

“Noi – ha aggiunto – vogliamo una scuola sana, aperta, sicura”. L’atteggiamento sulla scuola del governo “è assolutamente irresponsabile, ignorante e arrogante” secondo Salvini. (Salernonotizie.it)

«Un governo che si occupa di far ripartire il campionato di calcio ma tiene chiuse le scuole non ama l'Italia e gli italiani, non pensa al futuro dei nostri figli». Noi - ha aggiunto - vogliamo una scuola sana, aperta, sicura». (Il Messaggero)