Emanuela Orlandi, famiglia affida incarico per esami sulle ossa trovate nel cimitero Teutonico: «A settembre novità sul caso»

«Penso che molte cose si stanno muovendo, a settembre immagino delle novità sul caso», conclude l'avvocato Sgrò.

I frammenti di ossa ritrovati sono troppo datati - era stata l'argomentazione del Vaticano - per appartenere alla giovane scomparsa.

Un atto in cui l'avvocato Sgrò chiedeva anche di ascoltare il fratello Pietro Orlandi e l'acquisizione della documentazione integrale dell'attività svolta dall'ufficio del Promotore con copia dei filmati dell'attività peritale. (Il Messaggero)

Ne parlano anche altre testate

«Abbiamo affidato alcuni frammenti ossei ad un laboratorio, ci sarà prima l’analisi del carbonio 14 per la datazione e successivamente, se ci saranno le condizioni, l’esame del dna», riferisce Laura Sgrò, l’avvocato di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela che non ha mai smesso di cercarla. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In occasione dell’archiviazione l’avvocato Sgrò sottolineò la poca collaborazione della Santa Sede considerato che era difficile muoversi e fare gli accertamenti. Poi gli Orlandi hanno chiesto e ottenuto una proroga di 90 giorni per fare esaminare questi frammenti. (Il Fatto Quotidiano)

Un atto in cui l'avvocato Sgrò chiedeva anche di ascoltare il fratello Pietro Orlandi e l'acquisizione della documentazione integrale dell'attività svolta dall'ufficio del Promotore con copia dei filmati dell'attività peritale. (Adnkronos)

Con un’istanza depositata lo scorso 25 giugno al giudice unico dello Stato della Città del Vaticano la famiglia Orlandi si è opposta all'archiviazione del procedimento annunciando di voler procedere privatamente alle verifiche dei residui ossei selezionati dai loro consulenti nel luglio del 2019. (LecceSette)

Il provvedimento di archiviazione però lasciava alla famiglia Orlandi di procedere, privatamente, a eventuali ulteriori accertamenti su alcuni frammenti già repertati e custoditi, in contenitori sigillati, presso la Gendarmeria. (AGI - Agenzia Italia)

La Santa Sede, che aveva acconsentito all'apertura di due tombe, su richiesta della famiglia della scomparsa Emanuela Orlandi, ha poi deciso di non procedere nelle analisi perché il loro perito aveva dato una prima datazione molto anteriore, non compatibile con la vicenda della giovane. (La Stampa)