Siccità, restrizioni e rubinetti chiusi: da Nord a Sud le regioni fanno da sole

Lungo tutta la penisola si iniziano a chiudere i rubinetti per far fronte a quello che è ormai un allarme siccità.

Intanto ieri sera si è tenuta una riunione al MiPAAF, per fare il punto sull’emergenza siccità

Mentre continuano a susseguirsi gli incontri volti ad individuare una linea nazionale per fronteggiare l’emergenza, molti Comuni e Regioni hanno iniziato a fare da sé.

In Lombardia Confagricoltura parla già di 2 miliardi di danni e il presidente Attilio Fontana ha chiesto ai cittadini di «fare uso parsimonioso dell’acqua». (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Saranno senz’altro decisive le prossime due settimane in attesa dell’incontro tra il capo della Protezione civile e la Conferenza delle Regioni Qui è già stato annunciato lo stato di calamità. (Nanopress)

Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni maggiormente interessate dal Decreto, anche se con loro potrebbero il Lazio e le Marche. Pubblicità Pubblicità. “La preoccupazione delle Regioni è giustificata e il Governo condividerà un percorso, ci sono le condizioni per lo stato di emergenza”: ammette il Sottosegretario alla Salute, Costa (la VOCE del TRENTINO)

Al momento, viste le gravi criticità, le prime quattro Regioni pronte ad accedervi sono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Umbria. Questo perchè “non piove da settimane, i fiumi sono in grossa dismissione e il cuneo salino nel Po arriva a decine di chilometri“. (QuiFinanza)

Di contro si è registrata un’inspiegabile riluttanza dell’azienda, che ha dichiarato di non credere a questa possibilità. Il 5 luglio la discussione proseguirà al tavolo convocato dal MISE, con l’auspicio che l’azienda fornisca avanzamenti sulle azioni intraprese, in particolare sull’adesione al Programma GOL come prospettato dalla (Sardegna Reporter)

Le regioni chiederanno da subito provvedimenti mirati che puntino a razionare l’acqua in favore di un maggiore uso a scopi umani di prima necessità ed agricoli, al fine di evitare nel prossimo futuro una chiusura dei parchi acquatici, piscine e fontane monumentali Così da nord a sud molte amministrazioni locali sono passate al contrattacco, decidendo di razionalizzare l’uso dell’acqua e vietandone un uso diverso da quello “alimentare, domestico ed igienico”. (Salernonotizie.it)

In tutta la regione però gli invasi sono a livelli minimi e la Regione ha varato linee guida con limiti all'uso dell'acqua. Le regioni più colpite ovviamente sono quelle del nord dove c'è anche più agricoltura intensiva e bisogno disperato di acqua. (Fanpage.it)