Concessioni balneari all’asta? La soluzione di D’Alfonso

Per il deputato Luciano D’Alfonso c’è una possibile soluzione ai problemi dei balneatori abruzzesi alle prese con la direttiva europea Bolkestein A fronte delle preoccupazioni dei balneatori dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha definito illegittima la proroga delle concessioni balneari, il deputato abruzzese cita una possibile soluzione. Secondo D’Alfonso la soluzione alle problematiche sollevate dalla direttiva Bolkestein, che impone l’asta per le concessioni demaniali, sarebbe da individuare nella sentenza Patroni Griffi emanata dallo stesso Consiglio di Stato nel 2021. (Rete8)

La notizia riportata su altre testate

Immediata la reazione delle associazioni di categoria, come il Sib-Confcommercio, che col presidente nazionale Antonio Capacchione non la manda a dire: «Sconcertante polverone in danno dei balneari e del paese. (Termoli Online)

Lo ha ribadito la settima sezione del Consiglio di Stato con una sentenza depositata ieri, la numero 3940/2024, che rappresenta un nuovo capitolo della giustizia amministrativa per colmare il vuoto normativo lasciato dal governo, reo di non avere ancora approvato una norma di riordino sulle concessioni balneari. (Mondo Balneare)

Il pomo della discordia è sempre lo stesso: la messa in gara delle concessioni balneari. E, questa volta, a chiedere lo stop a deroghe e rinvii rispetto alla direttiva Bolkstein sulle liberalizzazioni non è Bruxelles ma Roma, con una sentenza del Consiglio di Stato, l’organismo presieduto da Luigi Maruotti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ha confermato la scadenza delle concessioni per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni comunali a disapplicare eventuali deroghe concesse al 31 dicembre del 2024. (IL TELEGRAFO Livorno)

Se si riflettesse senza pregiudizi sul meccanismo del bando previsto all’art 12 della Direttiva Bolkestein si coglierebbe che tale procedura è radicalmente discriminatoria: la gara non si gioca su un level playing field, ossia su un terreno equo, ma su un piano inclinato e ostile ai “i piccoli”, siano gestori di stabilimenti balneari o operatori dei banchi nei mercati rionali o tassisti. (L'HuffPost)

Decidendo sul ricorso di un gestore di lidi di Rapallo - sentenza 3940/2024 - la Settima sezione di Palazzo Spada mantiene la direzione tracciata dalla ormai celebre Adunanza Plenaria... Il Consiglio di Stato ribadisce la linea della fermezza - o meglio, della coerenza con se stesso - sulla sensibilissima materia degli arenili, scatenando le inevitabili reazioni del mondo politico e della categoria. (NT+ Enti Locali & Edilizia)