Il vanverismo pedagogico sulle indagini Ocse Pisa

È vero che il tema delle Ocse Pisa in Italia andrebbe declinato insieme alla lotta contro le diseguaglianze.

Eppure proprio le indagini Ocse Pisa mettono la frequenza al nido come una delle compensazioni più eficaci alle fragilità all’ingresso, capaci di rafforzare i rendimenti scolastici.

A differenza che nell’indagine Ocse Pisa, dove in lettura i nostri quindicenni sono più o meno a metà classifica, l’indagine Ocse Piaac, che rileva le competenze in comprensione del testo della popolazione adulta, rileva che lì siamo ultimi. (L'HuffPost)

Su altre fonti

Chi appartiene alle fasce più elevate della popolazione italiana raggiunge mediamente risultati scolastici più elevati e ottiene migliori prestazioni in lettura, matematica e scienze. C’è quindi una segregazione sia tra i vari tipi di scuola sia tra istituti della stessa tipologia» spiega Palmerio. (Valori.it)

Uno studente su 4 non raggiunge il livello base di competenza in matematica sia in Italia che nei Paesi Ocse. Un rapporto dell’Ocse pubblicato oggi spiega che gli studenti italiani peggiorano ancora in lettura, leggono ma non capiscono e già negli anni scorsi non erano proprio dei fenomeni. (Oggi Scuola)

Va un pò meglio in matematica: gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio nelle prove di matematica in linea con la media dei paesi OCSE (Italia 487 contro OCSE 489). C’è scoramento per i risultati della nuova indagine Ocse-Pisa sulle competenze dei 15enni italiani rispetto alla lettura, la matematica e le scienze, che ha confermato i ritardi dei nostri adolescenti in più ambiti. (La Tecnica della Scuola)

La fotografia che arriva dalla nuova indagine Ocse-Pisa che valuta le competenze rispetto alla lettura, la matematica e le scienze è preoccupante per il nostro Paese. La fotografia che arriva dalla nuova indagine Ocse-Pisa che valuta le competenze dei 15enni rispetto alla lettura, la matematica e le scienze è preoccupante per il nostro Paese. (Il Fatto Quotidiano)

Credo che le lacune iniziali di alcuni studenti universitari possano essere all’allargamento della base degli studenti universitari. Semplicemente perché oggi c’è molta più abitudine a questo tipo di lettura rispetto a quella sui libri cartacei. (Open)

Il rapporto di quest'anno era focalizzato in particolare sulla lettura, cioè sulla capacità di comprendere un testo, di valutarlo e di utilizzarlo per raggiungere un obiettivo. Diminuiscono le capacità di lettura e le competenze in scienza, e in entrambi i casi il nostro Paese resta al di sotto della media dei paesi Ocse. (Il Messaggero)