Mps, il tempo (per una volta) può aiutarla: niente fretta sulle nozze

Ascolta la versione audio dell'articolo 4' di lettura In bilico tra il destino di «eterna preda» e l’ambizione di essere pivot del terzo polo bancario alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit, Banca Mps vive mesi di attesa. Dopo anni tribolati, il “grande malato” del credito italiano appare oggi rafforzato, patrimonialmente al sicuro - dopo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi andato in porto nel 2022 - e redditualmente rivitalizzato, grazie all’opera del ceo Luigi Lovaglio e alla spinta dei tassi di interesse. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le quotazioni di Bper, invece, puntano verso il basso, scontando la prospettiva, per il mercato sempre poco felice, di diventare il cavaliere bianco tanto desiderato dal governo italiano di turno, pronto a soccorrere la sposa Monte dei Paschi di Siena. (Finanzaonline)

La strada per costruire il terzo polo bancario italiano infatti legherebbe Piazza Salimbeni a Siena con via San Carlo a Modena. A scriverlo è La Repubblica che cita due fonti finanziarie e evidenzia come “i tempi non sono maturi”, ma “il consenso politico e di sistema risulta, a livello preliminare, acquisito, per un’aggregazione che piace sia al Tesoro, primo socio a Siena, che a Unipol e Fondazione Bds, insieme poco sotto il 30% di Bper”. (Siena News)

Tutt'altro, all'orizzonte dell'istituto senese si prospetta incertezza. I tempi fissati da Bruxelles per l'uscita del Tesoro (socio al 64%) dal capitale della banca sono ampi - giugno 2024 - e così si è scelto di ponderare tutte le varie opzioni a disposizione senza troppa fretta. (SoldiOnline.it)

La prima Super Tourer Aston Martin celebra i 110 anni con la DB12. Il piacere di guida e le tecnologie all’avanguardia... Tutti gli affari di Pandolfini, dall’antico all’arte moderna sino agli Nft Fra le opere di punta dell’asta di arte moderna e contemporanea c’è Fallimento di Giacomo... (Milano Finanza)

Ma a Piazza Affari il titolo Mps tocca un massimo a 2,164 euro con volumi quasi pari all’1% del capitale. Visco (Banca d’Italia): nessuna fuga dei depositi (Milano Finanza)

Come dicevamo in precedenza, questo titolo è stato da inizio anno il peggiore tra i bancari presenti nel paniere delle Blue Chip. In questo contesto i peggiori titoli bancari alla chiusura dell’ultima seduta di Borsa Aperta sono stati FinecoBank e Unicredit (Proiezioni di Borsa)