Mps, oggi lo sciopero dei lavoratori: “Chiediamo chiarezza sul nostro futuro”

Oggi è solo una tappa di un percorso di resistenza che ci dovrà vedere uniti a difesa di un grande pezzo di storia”

“Chiediamo chiarezza sul nostro futuro: da mesi chiediamo una interlocuzione con il Governo e da mesi siamo ignorati“.

“Abbiamo pagato errori che non erano i nostri e oggi siamo qui in sciopero a chiedere rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori – ha detto la lavoratrice di Banca MPS Cristina Pascucci nel primo intervento della giornata – Chiediamo che venga messo a punto un progetto che coinvolga l’intero gruppo Mps, che salvaguardi il lavoro e i territori dove noi operiamo”. (RadioSienaTv)

Ne parlano anche altri media

Quando si grida in piazza, ci si convince che a Roma qualcuno raccolga l’appello. E la richiesta, lanciata dai sindacati a fine aprile, di essere coinvolti nel dibattito sul futuro del Monte dei Paschi, sarebbe stata accolta. (LA NAZIONE)

L’ipotetico acquirente richiede infatti un ulteriore considerevole esborso di denaro pubblico per portare a termine tale operazione». Ed è proprio su Trieste, dove Mps conta una novantina di addetti, che potrebbero emergere concrete difficoltà per motivi legati alla normativa Antitrust. (Il Piccolo)

Oggi siamo in sciopero perché il nostro futuro è incerto. Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. (FIRST CISL)

Sconcerta il fatto - sottolinea e conclude il candidato del centrodestra - che prima si distrugge ignobilmente una storica banca, poi si avalla la possibilità che venga venduta ad Unicredit e quindi non si ha il coraggio di solidarizzare personalmente con chi, purtroppo, potrebbe perdere il proprio posto di lavoro. (SienaFree.it)

"La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, a rischiare di pagarne il conto. (Toscana Media News)

E lo faranno anche i lavoratori, tra scivoli e prepensionamenti, pur pagando un prezzo salato in termini numerici. Alla prova dei fatti, non ha pagato neppure la scelta di lasciare a Siena un ruolo da comprimaria. (Corriere Fiorentino)