Gino Strada, l’Afghanistan e le tragiche ironie della storia

Gino Strada chiude la fila.

Ma, appena ho saputo che su change.org si raccolgono le firme per trasformare piazzale Cadorna a Milano in piazzale Gino Strada, ho subito aggiunto la mia

Poiché la storia ha un perverso senso dell’umorismo, mentre salutiamo Gino Strada ci troviamo di fronte a un dilemma simile, in Afghanistan.

Gino Strada, rispondendo a Vittorio Zincone, è quasi brutale.

Ultimo pilastro, la faccia tesa nello sforzo, deciso a non cedere: Gino Strada era così, qualunque cosa facesse. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

a già raccolto 1300 consensi in poche ore l'iniziativa lanciata su change org di intitolare piazzale Cadorna a Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso ieri a 73 anni. Tra i primi a sostenerla `I sentinelli di Milano´ che hanno individuato una possibile piazza, quella della stazione di Cadorna: "Ci vuole qualcosa di particolarmente significativo come piazzale Cadorna. (AGI - Agenzia Italia)

Su Facebook, Enrico Mentana ha chiesto al primo cittadino di dedicare a Gino Strada un parco cittadino Lo sottolinea Rossella Miccio, presidente di Emergency, l’organizzazione non governativa fondata nel 1994 da Gino Strada, il medico e filantropo scomparso venerdì per un malore mentre si trovava in Normandia. (Il Giorno)

Il primo commento di Cecilia Strada, dopo la morte del padre, è stato questo. È mai stata gelosa del fatto che suo padre fosse altrove a curare altre persone? (L'HuffPost)

La Spezia - “L'esperienza condivisa con Gino Strada è stata fondamentale per la mia preparazione professionale che dell'apertura culturale”. “A Gino – ricorda – mi legavano l'amore per il nostro lavoro e la solidarietà, che in questo caso vuol dire sentirsi parte di una comunità umana universale. (Città della Spezia)

L’Afghanistan dei “pappagalli verdi” è lontano dall’orizzonte eppure vicino: gli amici che da Kabul scrivono le condoglianze per la morte dell’uomo a cui devono l’uscita indenni da tante battaglie combattono in queste ore da soli l’ultima e la più buia delle sfide, sono «still alive», dicono (La Stampa)

Gino Strada non era una figura ecumenica, non era diplomatico - come sarebbe potuto esserlo, dopo aver visto quasi più corpi smembrati che interi in vita sua? (Esquire Italia)