Morto Luca Serianni, un linguista che illuminava con le parole

«Che facciamo: i giornali li lasciamo in macchina?», «Certo: si era sempre fatto così …»

Passavamo un’ora a prendere ininterrottamente appunti, perché ogni parola era illuminante.

«Si era sempre fatto così», sorrideva sornione quando gli chiedevo come ci riuscisse.

Il tempo volava: perché da ogni parola traspariva la cura, la dedizione, la gioia per quello che stava facendo.

Lo capivamo che era speciale quando ci salutava per le scale, quando si faceva dare i numeri dalla segreteria didattica e ci telefonava a casa di persona per comunicare lo spostamento d’una data d’esame. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

I funerali del linguista Luca Serianni, morto giovedì a Roma all'età di 74 anni, dopo essere stato investito lunedì scorso ad Ostia mentre attraversava la strada, si terranno martedì 26 luglio, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, in piazza Regina Pacis, 13, al Lido di Ostia. (Repubblica Roma)

Luca Serianni dopo la tragedia che lo ha visto morire per i postumi di un incidente a Ostia, dove è stato travolto da una macchina, viene riproposto a Tv2000, in una lunga intervista integrale che aveva rilasciato a «Soul». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ed è proprio il X municipio a proporre di intitolargli un’area del territorio, per mantenere vivo il suo ricordo. L'incidente a Ostia. (RomaToday)

Bisogna lavorare per obiettivi – ha sottolineato Rizzo – e gli obiettivi di un’azienda sanitaria sono sostanzialmente i pronto soccorso e l’emergenza urgenza (il 118). Il Sindaco ha poi dedicato attenzione alla situazione sanitaria in città con particolare riferimento al pronto soccorso cittadino. (Quotidiano online)

Autore di una “Grammatica dell’italiano” più volte ripubblicata, curatore con Maurizio Trifone del Dizionario Devoto-Oli, ha riflettuto e scritto sullo stato della lingua italiana (tra i suoi testi «Manuale di linguistica italiana Naturalmente, come aveva promesso, venne, anzi ritornò a Messina, dove era stato dal 1976/77 al 1979/80 giovane professore “incaricato”. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Serianni, ricco di cultura, di riconoscimenti accademici, stimato conferenziere, autore di testi di successo, era un uomo povero e semplice: sì di una povertà francescana. Serianni è stato un maestro in questo nostro tempo spaesato che perso i maestri, ma ha bisogno di riscoprirli, come scrive Gustavo Zagrebelsky. (Avvenire)