Casa Serena, salvo lo stipendio degli ex operatori KCS. Il fronte Fials: «Sindaco per chi lavoreremo?»

Ma anche a Casa Serena del doman non vi è certezza

«A seguito di un confronto avvenuto oggi, è stato raggiunto un accordo con il quale, a tutti i lavoratori KCS in servizio a Casa Serena verrà erogata per il mese di settembre regolare busta paga.

Casa Serena, gli operatori ex KCS riceveranno lo stipendio di settembre pur essendo rimasti senza posto di lavoro.

Sindaco Biancheri: per piacere ci dica chi sarà il nostro prossimo datore di lavoro!», esclama un’operatrice (vedi video). (Riviera24)

La notizia riportata su altri media

Dopo il reintegro di alcuni lavoratori ex Officina dello Sport alle piscine Camalich-Neri, infatti, anche altri operatori che inizialmente erano rimasti fuori da questo primo passo sono tornati sotto contratto grazie alla nuova gestione dell'impianto nei quartieri nord della città. (LivornoToday)

Per monitorare l’applicazione dell’accordo 2019 sulla reinternalizzazione delle attività e dei lavoratori è già in programma per il 19 ottobre un incontro con la direzione aziendale. Lo dice chiaramente Cgil, rispondendo a quanto diffuso dai S.i. (La Gazzetta di Modena)

Auspichiamo adesso che la lavoratrice rientri quanto prima al proprio di posto di lavoro, tornando a ricoprire mansioni e funzioni svolte fino alla data del suo ingiusto ed illegittimo licenziamento, e siano ripristinate corrette relazioni sindacali” Licenziata perché fumava fuori dall'area riservata: il giudice la reintegra Per l'azienda si trattava di "giusta causa". (Ottopagine)

Una intesa sancita tramite la firma di un protocollo siglato con reciproca soddisfazione tra CGIL, CISL, UIL e il vicepresidente e assessore alle attività produttive Mirco Carloni. (fanoinforma)

La Cgil propone per «i giovani e per chi fa lavori discontinui», una "pensione di garanzia" che valorizzi i periodi senza copertura contributiva, quelli di formazione e inoccupazione legati a politiche attive, «calcolata in maniera crescente sulla base degli anni di contribuzione e di età di accesso al pensionamento». (La Stampa)

«È in gioco – concludono Giacaz, Treu e Olivo – la sanità dei prossimi anni, la qualità dei servizi sociali, l’integrazione sociosanitaria, il futuro della medicina di prossimità. «Sono mesi – scrivono Giacaz, Treu e Olivo – che denunciamo la gravissima situazione delle liste di attesa e che riscontriamo, attraverso specifici monitoraggi, il mancato rispetto dei tempi previsti dai protocolli. (Telefriuli)