Porto di Trieste, venerdì annunciato un presidio 'no Green Pass'

A complicare la situazione la manifestazione 'no Green Pass' in programma venerdì 15 ottobre che, dal centro città, si trasferirà ai varchi dello scalo, di fatto impedendo l'operatività dei traffici portuali.

"Qui abbiamo lavoratori 'sì vax' che sono 'no Green Pass'.

Continua il muro contro muro che vede al centro i portuali di Trieste contrari all'obbligo del Green Pass.

"C'è un paradosso triestino", ha spiegato il presidente dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino, ospite questa sera a Otto e mezzo su La7. (Il Friuli)

La notizia riportata su altri media

Il picchetto ad oltranza di venerdì - dice - sarà un autogol. Da Trieste a Genova, da Gioia tauro a Napoli e Venezia. (TGR – Rai)

L’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Green pass e mondo del lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

Tutti effetti che si potrebbero ripetere il 15 ottobre, quando i lavoratori del porto di Trieste cominceranno lo sciopero contro il Green pass. L’incidente ha generato perdite per milioni di euro e un calo di affidabilità per il trasporto marittimo. (Open)

E ora la protesta non riguarda solo il porto di Trieste ma anche quelli di altre regioni. Il Viminale ha provato a risolvere la questione chiedendo alle imprese portuali di mettere a disposizione tamponi gratuiti per i lavoratori. (Centro Meteo italiano)

I porti 'caldi', attualmente, sono soprattutto quelli di Trieste e Genova, ovvero il "40% della portualità italiana". Questo significa che l'eventuale blocco di un terminale, come paventato a Trieste, varebbe la perdita di "decine di milioni di euro". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E resta il nodo della quota 'no vax': "Stiamo gestendo la situazione con il dialogo tra i lavoratori e le imprese "Da noi la questione ideologica è diametralmente opposta a quella di Trieste, non abbiamo quel tipo di tensione". (IL TELEGRAFO)