Con la nascita di Stellantis si fanno avanti dubbi e incertezze

Con una nota risicatissima FCA ha annunciato l’effettiva nascita di Stellantis: “La fusione tra Peugeot S.A. (“Groupe PSA”) e Fiat Chrysler Automobiles N.V.

Intanto si attende la contrattazione del nuovo titolo Stellantis con la cerimonia presso le Borse di Milano, Parigi e New York.

A spasso con le incertezze. Le incertezze maggiori vengono certificate da alcune parole di pubblico domino.

Per questi motivi i sindacati sono a lavoro da tempo: “con la nascita di Stellantis si apre un nuovo capitolo per l’industria dell’auto in Italia (ClubAlfa.it)

Su altri media

La fusione tra Fca e Psa si vive anche attraverso i dettagli. Sull’elettrificazione - racconta Roberto Guerzoni, al Centro ricerche Fca da 34 anni - possono essere più avanti i nostri colleghi d’oltralpe, ma pensiamo invece di essere più pronti noi sugli altri temi». (La Stampa)

Dettagli che possono sembrare banali ma che devono andare tutti nella stessa direzione: comunicare il matrimonio avvenuto e annunciare la nuova era attraverso un’immagine congiunta, segno di concretezza. (Video - La Stampa)

(“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA), che aprirà la strada alla creazione di Stellantis N.V., è diventata effettiva in data odierna. (StatoQuotidiano.it)

a fusione tra Fca e Peugeot, che porta alla nascita di Stellantis, è stata completata ed è effettiva da oggi. Per effetto della fusione, Exor, la holding della famiglia Agnelli, detiene oggi 449.410.092 azioni ordinarie di Stellantis, che corrispondono al 14,4% sul capitale in circolazione. (Ticinonline)

Ecco una guida dettagliata dei benefici certi o potenziali per i soci del gruppo... Il Sole 24 Ore lo ha ricostruito. (Il Sole 24 ORE)

Dal punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 28 - si legge nella nota - si ritiene che Exor eserciterà influenza notevole su Stellantis. Per effetto della fusione, Exor, la holding della famiglia Agnelli, detiene oggi 449.410.092 azioni ordinarie di Stellantis, che corrispondono al 14,4% sul capitale in circolazione. (Corriere del Ticino)