Didattica a distanza alle superiori, il Tar sospende l'ordinanza della Lombardia

La battaglia sulle scuole superiori chiuse è approdata in Tribunale e il presidente del Tar della Lombardia ha sospeso, con un decreto emesso oggi, gli effetti dell’ordinanza del presidente della regione Lombardia dell’8 gennaio scorso con la quale è stata disposta la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori della regione fino al 24 gennaio.

Il decreto del Tar è stato emesso nell’ambito di un giudizio promosso da alcuni studenti e da alcuni genitori di studenti minori frequentanti istituti scolastici secondari di secondo grado nel territorio lombardo, assistiti da un collegio di difesa di cui fa parte l’avvocato amministrativista comasco Ruggero Tumbiolo. (Espansione TV)

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Il ricorso, come si legge negli atti, comunque è stato rinviato nel merito ad altra data. 33/2020 consente alle Regioni di introdurre misure derogatorie più restrittive rispetto a quelle disposte dal Governo nazionale, essendo, peraltro, l’impugnata Ordinanza regionale intervenuta a valle del D. (Orizzonte Scuola)

"Le scuole possono riaprire, ovviamente non già domani perché è troppo tardi - spiega il portavoce del comitato - per organizzarsi". L'ordinanza regionale dello scorso 8 gennaio, per il Tar della Lombardia, che ha accolto il ricorso del comitato 'A scuola!' (IL GIORNO)

Il comitato, che riunisce cittadini, genitori e insegnanti, aveva presentato il ricorso l’11 gennaio. (Lecco Notizie)

Secondo il Tar l'ordinanza denota "contradditorietà" e "irragionevolezza" perché "per contenere gli assembramenti adotta misure incidenti sulla didattica in presenza, rispetto alla quale non evidenzia alcun peculiare pericolo di diffusione epidemiologica". (MilanoToday.it)

Inoltre, si legge nel ricorso, «l’ordinanza non è sufficientemente motivata». Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso contro l’ordinanza regionale dell’8 gennaio che aveva disposto la Dad al 100% per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio. (LegnanoNews)

“Il Tar accoglie la nostra richiesta, respinge l’ordinanza, le scuole possono riaprire“. Inoltre, si legge nel ricorso, “l’ordinanza non è sufficientemente motivata”. (OglioPoNews)