Alla Biennale il padiglione di Israele resta chiuso «fino alla liberazione degli ostaggi»

Il padiglione di Israele alla 60/A Biennale di Venezia, che doveva aprire oggi, resterà chiuso «sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi» nelle mani di Hamas. E' l'annuncio comparso stamane, 16 aprile, in un cartello esposto all'esterno del padiglione israeliano alla Biennale Arte. La decisione del curatore e dell'artista, Ruth Patir, non è quella di cancellare l'esibizione, «ma è una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento». (La Nuova Venezia)

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E' l'annuncio comparso stamane in un cartello esposto all'esterno del padiglione israeliano alla Biennale Arte. La decisione del curatore e dell'artista, Ruth Patir, non è quella di cancellare l'esibizione, "ma è una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento". (la Repubblica)

Fuori qualcuno scatta foto con il cellulare, spiando l’interno dove si intravedono – riflessi permettendo – alcune antiche statuette e un video. Colpo di scen… (la Repubblica)

Salta esibizione artista israeliana alla Biennale di Venezia: “Prima il cessate il fuoco” ROMA – “L’artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno l’esibizione quando sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”. (Dire)

La decisione del curatore e dell’artista Ruth Patir non è quella di cancellare l’esposizione “ma una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il Padiglione Israele della 60ma Biennale d’Arte di Venezia rimarrà chiuso, «fino a quando non sarà raggiunto accordo per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi». Comunicata tramite un manifesto affisso sulla vetrata di ingresso del Padiglione, situato ai Giardini, la decisione è stata presa dall’artista Ruth Patir e dalle curatrici Mira Lapidot e Tamar Margalit. (ExibArt)

La decisione del curatore e dell'artista Ruth Patir non è quella di cancellare l'esposizione “ma una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento”. (Adnkronos)