Torino, morta la bambina precipitata dal quarto piano

La polizia ha ascoltato la madre della piccola, il convivente della donna e un vicino di casa per ricostruire la dinamica dell’accaduto

Le condizioni della piccola che aveva riportato diverse lesioni, tra cui traumi al cranio e al torace, erano apparse subito disperate e a nulla sono valsi gli sforzi dei sanitari per salvargli la vita.

Le condizioni della piccola che aveva riportato diverse lesioni, tra cui traumi al cranio e al torace, erano apparse subito disperate. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri giornali

«Capo, capo. Sono un essere un umano, non una bestia Fammi uscire, fammi uscire da questa macchina o te la spacco» (La Stampa)

Ieri sera intorno alle 21, 45 era in casa, un appartamento di ringhiera in via Milano. Ed è per questo che la madre della piccola e tutti i testimoni sono stati separati e portati in Questura per essere sentiti dagli investigatori (La Stampa)

Cadendo aveva riportato un gravissimo trauma cranico, un trauma toracico e lesioni ossee multiple Gli investigatori stanno sentendo la coppia e altri testimoni per capire con chi fosse la bimba al momento della caduta. (Ansa)

Gli investigatori della polizia, coordinati dal pm Valentina Sellaroli, stanno sentendo la coppia e altri testimoni per capire con chi fosse con Fatima al momento della caduta. La piccola Fatima, questo il nome della bimba, è morta in mattinata nell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove era stata ricoverata d'urgenza e nella notte sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico. (IL GIORNO)

Su quanto accaduto sono in corso le indagini da parte della polizia. Non ce l’ha fatta la bimba di tre anni che era ricoverata in gravi condizioni all’ospedale infantile Regina Margherita dopo essere precitata dal quarto piano di un palazzo di via Milano. (L'Unione Sarda.it)

Lotta tra la vita e la morte la bambina di soli 3 anni che nella serata di ieri, intorno alle 21:30, è precipitata dal quarto piano di un palazzo di via Milano, a Torino. A dare l’allarme, scrive l’edizione torinese di Repubblica, è stato la panettiera del vicino panificio, che aveva da poco aperto il suo laboratorio (Il Riformista)